giovani_10Partirà a breve il monitoraggio sui 500 giovani impegnati nel servizio civile nelle zone terremotate dell’Emilia. L’ha deciso oggi il Comitato scientifico per la validazione del progetto “Il servizio civile dei giovani. Bando straordinario per le zone colpite dal sisma. Analisi della motivazione, della soddisfazione nei confronti dell’esperienza e del percorso di acquisizione di competenze nel contesto d’intervento”. Un progetto, questo, promosso dall’assessorato alle Politiche sociali della Regione Emilia-Romagna in collaborazione con il dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna, con il sostegno del Dipartimento della gioventù e del servizio civile nazionale.

L’assessore regionale alle Politiche sociali Teresa Marzocchi ha sottolineato “l’importanza di alcune condizioni che si sono verificate dall’avvio del bando straordinario per il Servizio civile, a partire dalla reattività dei giovani alla proposta, confermata dall’altro numero delle domande presentate, dalle modalità di gestione coordinata degli enti privati, pubblici, locali e nazionali”. Marzocchi ha ribadito “la partecipazione integrata di giovani italiani e stranieri, la contemporaneità dei progetti di servizio civile nazionale e regionale. Ora vogliamo verificare gli esiti di quest’esperienza sui giovani avvicinati e coinvolti nella proposta, sui soggetti pubblici e privati e, se possibile, sulle collettività in cui l’iniziativa si attua. Lo sforzo vuole contribuire a ribadire e rilanciare l’importanza del servizio civile volontario come esperienza di crescita dei giovani e di impegno di cittadinanza attiva. Segnao, inoltre, il sostegno del Dipartimento per la gioventù che apre lo sguardo oltre i confini territoriali e l’importanza del coinvolgimento dell’Università a garanzia di un contributo terzo e caratterizzato scientificamente”.

Il comitato scientifico del progetto – composto da Luigi Guerra (Università di Bologna), Raffaele De Cicco (Dipartimento della gioventù e del servizio civile nazionale), Elisa Simsig (Arci Servizio Civile Nazionale), Maria Elena Rossi (Comune di Modena) e Alessandra Boccafogli (Regione Emilia-Romagna) – ha stabilito che all’inizio di ottobre partirà il sondaggio attraverso un primo questionario online rivolto a tutti i 500 giovani italiani e stranieri (età media 23 anni), impegnati nei progetti di servizio civile straordinario nell’ambito socio-educativo e culturale avviati lo scorso aprile nei territori colpiti dal sisma. Finalità del progetto, fornire un quadro generale sullo stato attuale del servizio civile attraverso l’analisi degli aspetti legati al soddisfacimento dei bisogni formativi, alle competenze acquisite, alla percezione degli aspetti organizzativi e alla crescita dal punto di vista del senso di appartenenza e della cittadinanza attiva.

I progetti avviati e il numero dei partecipanti

Il progetto “Per Daniele: Straordinario Come Voi” (intitolato a Daniele Ghillani, il giovane di Parma che ha perso la vita mentre svolgeva attività di servizio civile in Brasile) ha previsto 450 posti. Ai 350 riservati a italiani, la Regione Emilia-Romagna ne ha affiancati, con il servizio civile regionale, altri 100 per giovani comunitari e stranieri, d’età compresa tra i 18 e i 28 anni. I posti sono così ripartiti: 212 nella provincia di Modena (167 servizio civile nazionale e 45 servizio civile regionale), 110 nella provincia di Ferrara (79 servizio civile nazionale e 31 servizio civile regionale), 64 nella provincia di Reggio Emilia (49 servizio civile nazionale e 15 servizio civile regionale) e 64 nella provincia di Bologna (55 servizio civile nazionale e 9 servizio civile regionale). “Ri-partire dalla cultura e dal patrimonio artistico”, presentato da Arci Servizio Civile, coinvolge invece in Emilia-Romagna 50 giovani (in servizio civile nazionale): 4 nella provincia di Reggio Emilia, 14 nella provincia di Bologna, 15 nella provincia di Ferrara e 17 nella provincia di Modena.