Andare alla scoperta di Duomo, piazza Grande e Ghirlandina, imparando a conoscerli attraverso percorsi e laboratori didattici che si svolgono proprio al centro dell’area monumentale, proposti a tutte le scuole, a partire da quelle d’infanzia.
Lo consentirà il protocollo d’intesa tra i Musei del Duomo e il Museo civico d’Arte (sede del Coordinamento Unesco), presentato al Consiglio comunale di Modena lunedì 22 luglio dall’assessore alla Cultura Roberto Alperoli. L’obiettivo è valorizzare, anche sotto il profilo religioso e simbolico, il sito dichiarato Patrimonio dell’umanità nel 1997 (costituito, appunto, dal Duomo, dalla Ghirlandina e da Piazza Grande) e, insieme, i Musei del Duomo.
L’occasione arriva dal trasferimento, nei prossimi mesi, dell’Archivio Capitolare che renderà libero un vasto ambiente attiguo alle sale espositive dei Musei di via Lanfranco, che si presta a essere utilizzato, senza spese significative, come laboratorio didattico.
“Da quello spazio, prezioso per la sua collocazione – sottolinea Alperoli – si svilupperà il progetto che contribuirà a far conoscere ai più giovani il Duomo, la piazza e la Torre, accrescendo il senso di appartenenza dei modenesi al proprio territorio insieme alla consapevolezza di essere eredi e custodi di un bene riconosciuto patrimonio universale dell’umanità da trasmettere alle generazioni future. Insieme – prosegue l’assessore – miriamo a trasmettere i valori e gli obiettivi dell’Unesco, che riguardano il rispetto e la convivenza delle diverse civiltà e culture, oltre che la tutela dell’ambiente e dei monumenti”. I numerosi percorsi individuati dal progetto, che affronteranno contenuti diversi collegati ai programmi scolastici ministeriali e sempre attenti a favorire l’intervento attivo di chi li frequenterà, si articoleranno tutti in più momenti: un incontro in classe, una visita al sito, e un laboratorio che, a seconda del pubblico a cui si rivolgerà, potrà consistere in una animazione, in un gioco, o nella sperimentazione di una tecnica artistica.
La definizione delle modalità d’intervento e la supervisione delle attività saranno affidate a un Comitato tecnico scientifico composto da don Adriano Tollari, direttore dei Musei del Duomo; Francesca Piccinini; direttrice del Museo civico d’arte e coordinatrice del Sito Unesco di Modena; Simona Roversi, Francesca Fontana e Giovanna Caselgrandi dei Musei del Duomo; Luana Ponzoni, responsabile delle attività didattiche del Museo civico d’arte, ideatrice e coordinatrice del progetto in collaborazione tra i due musei.
Il protocollo d’intesa interessa i tre prossimi anni scolastici (corrispondenti al piano di gestione del Sito Unesco in vigore, che va dal 2012 al 2015). Gli accordi prevedono che i Musei del Duomo si facciano carico delle spese di allestimento dei locali e della gestione del laboratorio, con il ricavato delle entrate da devolvere interamente alla copertura delle spese, mentre il Museo civico d’arte si impegna, in particolare, nella conduzione scientifica dei percorsi e dei laboratori didattici.
SI’ DEL CONSIGLIO ALL’INTESA CON IL MUSEO CIVICO
Il Consiglio comunale, nella seduta di oggi, lunedì 22 luglio, ha approvato la delibera sul protocollo d’intesa tra i Musei del Duomo e il Museo civico d’Arte (sede del Coordinamento Unesco) con il voto favorevole di Pd, Sel, Pdl, Modena futura, Lega nord, Mpa, Modenasaluteambiente.it e Udc. Astensione di Fratelli d’Italia.
IL DIBATTITO IN AULA SUL PROTOCOLLO
Numerosi consiglieri sono intervenuti prima dell’approvazione della delibera
Sul tema del protocollo d’intesa tra i Musei del Duomo e il Museo civico d’Arte (sede del Coordinamento Unesco), nella seduta del Consiglio comunale di oggi, lunedì 22 luglio, sono intervenuti diversi consiglieri prima dell’approvazione della delibera (voto favorevole di Pd, Sel, Pdl, Modena futura, Lega nord, Mpa, Modenasaluteambiente.it e Udc; astensione di Fratelli d’Italia).
Per il Pd, Luigi Alberto Pini ha evidenziato che “a fronte di un impegno economico modesto, con questa delibera si attua ciò che più volte è stato chiesto, ossia un coordinamento, e quindi una valorizzazione, del nostro patrimonio. Si devono integrare in un unico percorso le varie possibilità di accesso al pezzo di storia della nostra città, che è ricchissimo e viene spesso ignorato con una sottovalutazione enorme delle sue potenzialità”. Secondo William Garagnani “chi visita il Duomo non può non vedere le metope e quindi non può non andare al museo; si tratta di opere straordinarie. In questo momento, inoltre – ha aggiunto – è fondamentale parlare con i ragazzi in età scolare e gli vanno trasmessi veri valori, come ad esempio quello dell’educazione all’osservazione”. Il consigliere ha infine invitato al coinvolgimento attivo degli insegnanti nel percorso. Cinzia Cornia ha espresso l’auspicio “che il materiale arrivi per tempo a settembre nelle scuole, in modo che gli insegnanti possano inserire queste iniziative nella programmazione annuale. La scuola è una macchina complessa – ha proseguito – e se non si fa un programma accurato non c’è modo di coinvolgere i giovani. La cultura dell’arte deve partire dalla base: le persone devono amare le opere del territorio e diffonderne la conoscenza con il passaparola”.
Anche Ingrid Caporioni di Sel ha espresso la necessità di far arrivare la proposta nelle scuole per tempo: “Quando arrivano durante l’anno è molto difficile fare una buona programmazione – ha sottolineato – e se non c’è uno studio preventivo, una progettazione importante e un coinvolgimento diretto degli studenti non si può portare in giro per il mondo il patrimonio di Modena”. In dichiarazione di voto, il capogruppo Federico Ricci si è detto soddisfatto relativamente alla presenza di un Comitato tecnico-scientifico “che curi e controlli la corretta trasmissione della conoscenza del patrimonio” e ha ribadito l’importanza che “il coordinamento avvenga anche con coloro che fanno quotidianamente la didattica, cioè gli insegnanti”.
Per Sergio Celloni di Mpa “è giusto che ci sia una sinergia per mettere in rete percorsi didattici fondamentali, che non devono essere solo percorsi di conoscenza, ma anche occasioni per indirizzare i giovani. Se questa conoscenza viene trasmessa in modo più informale e con creatività, evitando una didattica pesante – ha proseguito – si potrebbe avere maggior partecipazione da parte delle nuove generazioni”.
Anche per Sandro Bellei del Pdl si tratta di una iniziativa importante. Il consigliere ha evidenziato che “in pochi conoscono il patrimonio museale di Modena, ad esempio il museo anatomico, che è di una bellezza assoluta. Tempo fa – ha aggiunto – fu bocciata la mia proposta di realizzare un museo dell’automobilismo sportivo, quando avrebbe attirato visitatori da ogni parte del mondo”. Olga Vecchi (Pdl) ha ripreso l’idea di Garagnani di coinvolgere gli insegnanti: “Questi percorsi sono anche un’ottima occasione per utilizzare e valorizzare le persone anziane, e tra queste gli insegnanti, come avviene spesso fuori dall’Italia, in modo da non farle sentire sempre un peso per i giovani”. Il capogruppo Adolfo Morandi ha richiamato il dovere di “non dimenticare le radici e l’origine della nostra cultura e dei nostri valori” e di “trasmetterli ai giovani: altrimenti non abbiamo un futuro”, ha dichiarato. Morandi ha inoltre evidenziato la “necessità di valorizzare con strumenti moderni, attraverso un documentario, gli importanti reperti della città, così da farli conoscere e da spingere a visitarli”.
In dichiarazione di voto, infine, il consigliere Gian Carlo Pellacani dell’Udc ha annunciato il voto favorevole del suo gruppo.
In chiusura, l’assessore Alperoli ha portato un esempio di percorso didattico, evidenziando che “si tratta di percorsi con capacità creativa e comunicativa idonei a rivolgersi alle nuove generazioni, dai bambini delle materne ai ragazzi delle superiori. Quello che viene votato oggi è un protocollo che ha un costo veramente limitato – ha concluso – ma un valore inestimabile se riesce a coinvolgere tanti ragazzi”.