“Necessario conoscere approfonditamente i veri effetti delle “sigarette elettroniche” e vietarne l’uso solo se riscontrato che nocciono alla salute propria e degli altri”: è l’invito che Andrea Pollastri (PdL) rivolge alla Giunta Regionale presentando due atti ispettivi, un’interrogazione e un’interpellanza, sull’argomento.
Stanno trovando sempre maggior diffusione le cosiddette “sigarette elettroniche”, strumenti a batteria che vaporizzano un liquido aromatico e permettono di simulare l’azione del fumare.
Esse possono essere un’alternativa alle sigarette tradizionali o fungere da integratore nelle terapie anti-tabagismo: in questo secondo caso il liquido in essi contenuto, composto da Glicole Propilenico, Glicerolo Vegetale, acqua e aromi, viene aggiunto di dosi di nicotina, progressivamente calanti in base al piano terapeutico.
Il fatto che, ad oggi, non risulta essere nociva, anzi, al contrario, può essere una cura al tabagismo, i costi relativamente bassi rispetto a quella tradizionale, la possibilità di utilizzarla, almeno per ora, anche in alcuni luoghi chiusi, laddove quella tradizionale è vietata, hanno portato alla rapida diffusione della “sigaretta elettronica”.
Essendo, però, che questo fenomeno è estremamente recente, non esistono, ad oggi, studi sugli eventuali pericoli derivanti dal suo uso o sugli eventuali effetti su terzi dei vapori che vengono sprigionati.
Per questo motivo la Regione Lombardia e l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, in collaborazione con la University of Southern California e con la Cornell University di New York, hanno promosso uno studio, che sarà concluso entro l’anno, in cui verrà analizzato il vapore emesso dalle “Sigarette elettroniche” e verrà comparato con il fumo del tabacco.
Nel frattempo, estendendo, per analogia, quanto previsto dalla “Legge Sirchia”, il Ministero della Salute e altri Enti ne hanno vietato l’utilizzo nei locali pubblici, nelle scuole ed anche sui treni.
Pollastri ha domandato alla Giunta se, in attesa dei risultati dello studio milanese, si intenda consentire l’utilizzo delle “sigarette elettroniche”, limitatamente a quelle che contengono liquidi privi di nicotina, sui treni circolanti in Emilia-Romagna.
L’azzurro ha chiesto anche se l’Assessorato alla Salute sia in possesso di dati o studi circa la nocività o meno, per il consumatore e per terzi, dell’uso della “sigaretta elettronica” e se intenda partecipare, con qualche centro di ricerca di eccellenza del Sistema Sanitario emiliano-romagnolo, al prestigioso progetto coordinato dall’Istituto Nazionale dei Tumori.