Lo scorso 15 marzo si è svolto l’incontro sindacale per il cambio di appalto in Hera Spa, relativo alla gestione dei servizi di portierato e vigilanza armata sui territori di Bologna e Modena.

Questi servizi rientrano nel più ampio appalto di “global service” aggiudicato a Manutencoop. Sino al 28 febbraio Manutencoop aveva sub-appaltato questi servizi a CoopService, mentre dal 1° marzo 2013 (a seguito di una nuova gara) Manutencoop li ha ceduti, in virtù del massimo ribasso, a Sicuritalia Servizi Fiduciari Soc.Coop.

L’appalto riguarda 25 lavoratori (14 dei quali su Modena, 8 guardie giurate e 6 portieri) i cui posti di lavoro sono a rischio.

Infatti, Sicuritalia Servizi non ha garantito, come prevede il contratto di settore, il passaggio dei lavoratori alle medesime condizioni retributive e normative che hanno attualmente.

Addirittura Sicuritalia, prima del confronto in sede sindacale, ha contattato solo una parte dei lavoratori (i portieri) proponendo loro contratti capestro con condizioni economiche e buste paga di 600 euro (a tempo pieno!!) a fronte degli attuali 1.100 circa, praticamente dimezzando le loro retribuzioni.

Il confronto non ha dunque sino ad oggi, sortito alcun effetto positivo ai fini della tutela occupazionale, retributiva e normativa dei lavoratori interessati.

E’ previsto per domani un ulteriore incontro con Coopservice e Sicuritalia in sede istituzionale e cioè presso la Direzione Territoriale del Lavoro di Modena, ma le premesse sono negative.

In tutto questo contesto è assordante il silenzio dei due committenti ovvero Manutencoop e Hera, che ad oggi, seppur invitate alla discussione dai sindacati si sono sottratte a qualsivoglia confronto pur essendo responsabili delle condizioni di affidamento della gara di appalto.

E’ doppiamente stupefacente che all’interno di Hera Spa (soggetto a partecipazione pubblica) vengano consentiti appalti al massimo ribasso di questa natura giacché proprio Hera Spa ha recentemente sottoscritto, a livello nazionale, un protocollo d’intesa sugli appalti che prevede garanzie, nelle esternalizzazioni, sulle applicazioni contrattuali “con particolare riguardo alle clausole sociali, evitando le gare al massimo ribasso e il dumping salariale nonché garantendo la continuità occupazionale e professionale della gestione precedente”.

Allo stesso modo si configura una responsabilità diretta di Manutencoop, tra l’altro recentemente firmataria di un contratto (settore Multiservizi) che indica la necessità di un confronto in sede istituzionale (con Governo e Autorità di Regolazione e Vigilanza) al fine di garantire i meccanismi di responsabilità solidale tra committenti e appaltatori, nonché la regolamentazione dei subappalti e il rispetto delle normative contrattuali e il contrasto ai fenomeni di dumping salariale e sociale.

Questo appalto è la riprova della continua rincorsa alla logica del massimo ribasso e della ricerca della massimizzazione dei profitti a scapito delle condizioni salariali e sociali dei lavoratori.

A tal fine i Sindacati Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno richiesto l’apertura di un tavolo di crisi presso la Provincia di Modena e valuteranno, insieme ai lavoratori, eventuali iniziative di mobilitazione per tutelare l’occupazione e contrastare gli effetti distorsivi nel mondo degli appalti.