“Abbiamo mai preso in considerazione la diffusione del gioco d’azzardo fra i bambini? I dati in nostro possesso pervenutici da Eurispes e Telefono azzurro, hanno dipinto un quadro che mette i brividi: un bimbo su 4 è già un piccolo scommettitore. Come ho già detto, sono fermamente convinta che dai 7 agli 11 anni si dovrebbe fare tutt’altro. Per quanto riguarda gli adolescenti invece (12 – 18 anni), il 12% utilizza il canale on-line per giocare a soldi, mentre il 27% gioca a soldi con modalità non on-line. Ripetutamente mi sono chiesta e ho chiesto quali siano le responsabilità istituzionali in questo, domanda che ho ribadito oggi in aula: quali misure intende attuare la regione ed entro quali termini per analizzare e porre un freno alla diffusione infantile di questa patologia?
E’ bizzarro vedere come molte delle cose che ci fanno male siano gestite proprio dallo stato. Nel caso specifico del gioco d’azzardo, sono ormai convinta che non ci sia nessuna intenzione reale di arginare il fenomeno che fa incassare ogni anno milioni di euro.
Sono preoccupata e perplessa nel vedere quanta fatica si faccia, a licenziare la proposta di legge di cui sono relatrice e giacente in commissione, e ci si accontenti di un decreto che di fatto mette in atto provvedimenti facciata. E’ esemplare di quanto sto dicendo, il fatto che nonostante i divieti, la pubblicità continui a imperare sulle nostre tv e sui cartelloni pubblicitari, affissione per la quale – lo ricordo – è necessaria l’approvazione comunale. Spero che almeno la nostra Regione voglia cercare di combattere quello che è comprensibilmente ritenuto un business per molti, perché invece alle volte c’è chi ci si gioca veramente la vita”.
(Liana Barbati, Presidente Gruppo Assembleare IDV Regione Emilia Romagna)