E’ stato riaperto nella mattina di martedì 12 marzo il ponte di Strettara a Montecreto sulla strada provinciale 40 di Vaglio, chiuso da venerdì 8 marzo a causa del maltempo. Resta ancora chiuso, a scopo precauzionale, il ponte Motta a Cavezzo sulla strada provinciale 468 a causa della piena del fiume Secchia.
Il provvedimento di chiusura del ponte di Strettara era scattato sulla base di una segnalazione alla Provincia da parte della Prefettura, nell’ambito del piano di sicurezza della Prefettura stessa, connesso con i lavori sulla diga di Riolunato.
«Un piano da rivedere – sottolinea Egidio Pagani, assessore provinciale alle Infrastrutture – come abbiamo chiesto come Protezione civile della Provincia oltre un anno fa all’Ufficio tecnico dighe, ma finora la proposta non è stata accolta. Occorre rivedere i livelli delle acque nella diga oltre i quali siamo costretti a interrompere la circolazione sul ponte, in modo da ridurre drasticamente la frequenza delle chiusure. Durante la notevole piena dello scorso novembre il livello dell’invaso ha superato i limiti, ma la struttura della diga ha manifestato un comportamento “elastico” senza deformazioni permanenti a dimostrazione di quanto la diga stessa sia solida. Poi c’è il problema del ritardo nei lavori – aggiunge Pagani – che non è più tollerabile. Infatti con i sindaci abbiamo concordato che un caso di un ulteriore prolungamento dei lavori sulla diga oltre l’estate chiederemo ad Enel il risarcimento dei danni».
La chiusura del ponte è prevista da un protocollo di emergenza, stabilito dall’Ufficio tecnico dighe a seguito delle precarie condizioni della diga di Riolunato: quando, a causa del maltempo, il livello delle acque nell’invaso supera una determinata soglia, i ponti che potrebbero trovarsi in situazione critica per effetto del collassamento della diga devono essere chiusi al traffico e Strettara è il più vicino alla diga stessa.
Dall’estate scorsa il ponte è stato chiuso quattro volte per alcuni giorni con notevoli disagi da parte degli automobilisti negli spostamenti tra Lama Mocogno e Pievepelago.