Il prossimo 16 gennaio alle 21, Federico Rampini sarà al centro giovani di Scandiano (via Diaz, 17), ospite dell’amministrazione comunale. L’occasione nasce dalla volontà di dare stimolo ad una riflessione sul presente e sulle prospettive di domani, grazie ad un interlocutore che è sempre stato capace – prima di molti altri – di mettere in luce opportunità, contraddizioni, caratteristiche dell’occidente, in relazione con il resto del mondo. Rampini oltre ad essere corrispondente di Repubblica da New York (e prima da Parigi, Bruxelles, San Francisco, Pechino) ha scritto numerose opere su temi di attualità, spesso veri e propri successi editoriali.
Il prossimo 16 gennaio sarà a Scandiano per un dialogo a due voci con Nicola Fangareggi, nel quale verranno approfonditi i temi degli ultimi due libri: Non ci possiamo più permettere uno stato sociale. NON E’ VERO (ed. Laterza) e Voi avete gli orologi, noi abbiamo il tempo (ed. Mondadori). Dopo un breve saluto del sindaco di Scandiano Alessio Mammi, saranno dunque diversi gli aspetti da approfondire. Rampini afferma: “Molti si sono convinti che il nostro welfare è un lusso, che mantenendo certe conquiste sociali abbiamo ‘vissuto al di sopra dei nostri mezzi’, e che è ora di ridimensionarci. Ma siamo sicuri che sia l’unica alternativa possibile? Siamo davvero sicuri che l’Europa è in declino perché statalista e assistenziale? Chi lo ha detto che lo stato sociale deve essere smantellato?”. E’ evidente che si tratta di un nodo centrale nelle prospettive di sviluppo dell’Unione Europea dei prossimi anni, così come il critico tema del ricambio generazionale e del bagaglio di saperi che le generazioni occupate nel presente possono ancora ricevere e pretendere come testimonianza da chi oggi di fatto è fuori dal mercato del lavoro: “I baby boomers, i nati tra il 1946 e il 1964, dopo esser stati i protagonisti della storia del Paese per oltre cinquant’anni oggi sono relegati ai margini”. Eppure le “pantere grigie”, come le definisce Rampini, potrebbero ancora essere molto utili alla nostra società. Con la vita media giunta ormai alle soglie dei novant’anni, i baby boomers hanno davanti una seconda età adulta, da spendere sui luoghi di lavoro, con la possibilità di trasmettere un bagaglio di esperienze che nessun hard disk potrà mai contenere, e impegnandosi nella società civile. Rampini mette in luce un manifesto generazionale, per dimostrare che non esistono solo la memoria e i ricordi, ma un futuro da scrivere, anzi da digitare, magari alla tastiera di un iPad.
L’ingresso all’incontro è gratuito.