L’ampliamento della scuola media, forse, non si farà più. Castelfranco è orientato ad aprire una sede distaccata di Scuola Media a Piumazzo e “la volontà dell’Amministrazione di Castelfranco e dei cittadini di Piumazzo è sovrana”. Sono parole dello stesso Sindaco nel Consiglio del 27 dicembre in risposta ad una nostra interrogazione presentata dopo le sorprendenti dichiarazioni dell’Assessore all’Istruzione del Comune di Castelfranco, Maurizia Bonora. Sulla stampa locale, l’Assessore Bonora ha prospettato l’apertura di una sede distaccata di Scuola Media, sempre all’interno dell’Istituto Comprensivo Pacinotti, utilizzando l’edificio in legno antisismico fornito dalla Regione a seguito del terremoto e che oggi ospita i bambini delle elementari. I ragazzi di Piumazzo lascerebbero così la sede di San Cesario con viva soddisfazione da parte dei genitori che da tempo lamentano la scomoda transumanza riservata ai loro figli. Fra le Amministrazioni di Castelfranco e San Cesario non c’è ancora nessun accordo ufficiale, come confermato dallo stesso Sindaco, ma, considerati i “tumulti elettorali” verificatisi a Piumazzo dubitiamo che l’Amministrazione di Castelfranco possa rimangiarsi la parola.

L’ampliamento della scuola media era la grande opera, la più importante, della campagna elettorale del Centrosinistra: costo circa 1’600’000 euro, di cui un terzo a carico di Castelfranco, sul giornalino comunale di Marzo 2009 l’Amministrazione, in odore di elezioni, prometteva ai cittadini l’avvio dei lavori per la fine del 2009 e l’inizio del 2010, con consegna dell’opera per il primo trimestre del 2011. Poi però, le elezioni son passate e, guarda un po’, nel giro di poco più di un anno l’Amministrazione ha “scoperto” la crisi: il flop dell’edilizia, i finanziamenti dallo Stato in calo, il patto di stabilità, e come se non bastasse, gli immobili rimasti invenduti (ex cinema, ex macello, torretta presso il centro sportivo) hanno ridimensionato entrate e programmi. E così, le uniche opere finora realizzate per la scuola sono state alcuni ripostigli, l’ascensore e il bagno per disabili, lavori dovuti per legge per abbattere le barriere architettoniche, finanziati per un terzo da Castelfranco. Altri 70mila euro sono arrivati dalla Regione, il resto è stato racimolato dall’Amministrazione aumentando nel 2011 l’addizionale Irpef (portata dallo 0,3% allo 0,4%) per ottenere un introito complessivo (per il 2011 e 2012) di circa 160mila euro, interamente destinati, insieme alla parte di Castelfranco e della Provincia, alla realizzazione dei ripostigli, dell’ascensore e del bagno per disabili. Qualora l’ampliamento della scuola media non venisse realizzato, il Sindaco, in sede di Consiglio, in risposta ad una nostra specifica richiesta, si è ufficialmente impegnato a ridurre di un punto l’addizionale Irpef. Sarà vero? Vedremo.

Oltre 100mila euro sono già stati spesi in incarichi di progettazione per un ampliamento che, forse, non si farà più. Soldi pubblici buttati perché Castelfranco ha cambiato idea e San Cesario, di conseguenza, si adatta? E sarà poi in grado di gestire “in proprio” la scuola senza il contributo di Castelfranco? Il Sindaco ha assicurato che l’Amministrazione continuerà ad investire per la qualità della didattica di un Istituto che, a giusta ragione, è considerato d’eccellenza a livello regionale. Se così sarà, daremo tutto il nostro sostegno ad una politica che abbia al centro il benessere e la qualità della formazione dei nostri ragazzi.

Per il resto, a distanza di poco più di un anno dalle prossime elezioni comunali, temiamo un triste epilogo per le promesse elettorali del centrosinistra: era il 2009 ed il Sindaco nel suo volantino prospettava, all’insegnante Dilva l’ampliamento della Scuola media, allo sportivo Cristiano la realizzazione della Palestra in cava Ghiarella e delle ciclabili per Piumazzo e Spilamberto, alla studentessa Valeria la ristrutturazione dell’Arci da adibire a teatro, al pensionato Mario la ristrutturazione dell’ex Scuola Materna e, soprattutto, il mantenimento dell’apertura del Pronto Soccorso di Castelfranco e l’auto medica. C’è un certo divario fra la campagna elettorale del 2009 e la realtà di oggi.

Dal gettito IMU dovrebbero entrare circa due milioni e mezzo di euro. Qualora l’ampliamento della scuola non venisse realizzato si libererebbero i finanziamenti previsti per l’opera, circa 660mila euro che il Comune ha all’interno del Consorzio Aree Produttive, come riferito nella Relazione al Bilancio 2012. I finanziamenti per realizzare qualcuna fra le tante opere promesse, dovrebbero dunque esserci. Se poi anche ai cavatori venisse fatta pagare l’IMU….ce ne sarebbero ancor di più. Ma questa è un’altra storia.

Certo, siamo sempre meno speranzosi nell’attendere la messa in funzione del Bacino Irriguo (costo 5 milioni di euro) e la realizzazione delle opere compensative della 4^ corsia (terrapieni con parco) la cui mancata realizzazione non ha nulla a che vedere con la crisi o i tagli del Governo. Da qui al 2014, crisi o non crisi, ci attendiamo qualcosa di più dell’ordinaria amministrazione. Per ora, pensiamo a pagare.

Il Capogruppo Sabina Piccinini