Una condanna a sei anni e sei mesi e quattro assoluzioni nel processo davanti al Tribunale di Bologna a cinque uomini tra i 40 e i 60 anni accusati di aver indotto a prostituirsi una ragazzina che uno di loro aveva contattato attraverso una chat quando aveva solo 16 anni.
Il Pm Gabriella Tavano aveva chiesto la condanna a 9 anni dell’uomo, tre assoluzioni e un’altra condanna che i giudici non hanno concesso.
Una storia di abusi iniziata nell’autunno 2002, quando appunto la giovanissima aveva appena 16 anni. Un uomo del gruppo, oggi 50 anni, l’unico condannato, la conobbe chattando.
Da una banale richiesta di avere una sua foto si passo’ ad un incontro. L’uomo non solo le propose rapporti sessuali a pagamento, ma la mise in contatto con gli altri quattro uomini.
Fino al 2005 abusarono di lei, anche in gruppo, pagandola dai 50 ai 100 euro. Complice una situazione economica difficoltosa e una familiare complessa, la ragazzina non confido’ mai a nessuno il suo dramma. Fino al 2003 la ragazza incontro’ gli uomini in abitazioni private, ma due di loro quando compi’ 18 anni la iniziarono anche a portare in locali per scambisti, costringendola a prostituirsi con altri uomini.
Ad un certo punto pero’ la giovane, grazie anche ad un nuovo rapporto sentimentale, trovo’ il coraggio di troncare i contatti con il gruppo, che la minaccio’ fisicamente e verbalmente perche’ non si rompesse il legame. Solo diversi anni dopo la giovane – che e’ stata assistita come parte civile dall’avv.Giulio Basagni – chiese supporto psicologico, e chi la aiutava la porto’ nel 2009 a denunciare quanto subito.
L’indagine, condotta dal pm Gabriella Tavano, ha trovato riscontri certi al suo racconto.
Le accuse, a vario titolo, erano di induzione e favoreggiamento della prostituzione minorile, produzione di materiale pedopornografico, sfruttamento della prostituzione.