Appartamenti adibiti a case a luci rosse presi in affitto per poche settimane grazie alle inserzioni a pagamento sui principali quotidiani e a compiacenti prestanome che si intestavano gli affetti. Seppur aveva preso ogni tipo di precauzione per non essere “beccata”, la maitresse cinese che gestiva anche nel reggiano “case d’appuntamento” e’ stata scoperta grazie agli approfondimenti investigativi dei Carabinieri di San Polo d’Enza che hanno permesso di accertare il redditizio “giro” d’affari della tenutaria del sesso. Con l’accusa di sfruttamento della prostituzione i Carabinieri della Stazione di San Polo d’Enza hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia una 40enne cittadina cinese domiciliata in provincia di Ferrara che in concorso con 45enne abitante a Milano, già indagato nell’ambito dell’inchiesta, gestiva lo sfruttamento della prostituzione in alcune provincia dell’Emilia Romagna e probabilmente, stando alle prime risultanze, anche in realtà provinciali di altre regioni del Nord Italia.
Un’illecita attività itinerante quella messa in piedi dalla 40enne che per “monetizzare” al massimo localizzava gli appartamenti da adibire a casa a luci rosse nei piccoli centri abitati in modo tale da non trovare troppa concorrenza rispetto magari a quanto accade nei grandi centri urbani. Nel solo appartamento di San Polo d’Enza, sequestrato dai Carabinieri, i militari hanno potuto verificare un affluenza media, in pochi giorni, di oltre una cinquantina di clienti. L’attività investigativa avviata alla fine dello scorso mese di maggio ha preso spunto dalle analisi delle inserzioni giornalistiche delle ‘ragazze’ su alcuni quotidiani reggiani.
Fingendosi un cliente, un militare dell’Arma ha contattato una prostituta fissando un appuntamento nell’abitazione di San Polo. Una volta sul posto, una giovane cinese gli ha chiesto 100 euro in cambio di una prestazione sessuale. A quel punto il Carabiniere si è qualificato, consentendo in tal modo ai colleghi di intervenire per i controlli. Oltre al sequestro dell’appartamento e alla denuncia per il reato di clandestinità della giovane prostituta sorpresa in casa, in prima battuta l’attività dei carabinieri portò all’identificazione ed alla successiva denuncia di un 45enne che aveva preso in affitto l’appartamento poi adibito a casa d’appuntamento. Un primo step che nel proseguo delle indagini ha visto i Carabinieri di San Polo d’Enza passare al secondo livello identificando l’impresaria del sesso in una cittadina cinese 40enne nei confronti della quale sono stati acquisiti incontrovertibili elementi di responsabilità in ordine al reato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione commesso in provincia di Reggio Emilia e Ferrara. Indagine che ora sta proseguendo nell’intento dei carabinieri sanpolesi di risalire al reale giro d’affari della maitresse “girovaga” che probabilmente con le stesse modalità gestiva tante altre case d’appuntamento del nord Italia.