Desta stupore e disappunto la decisione assunta dal Governo di non rinviare il pagamento delle imposte per le aziende e per i cittadini che risiedono nelle zone terremotate dell’Emilia. Il Governo ha infatti deciso di stralciare, in sede di approvazione del Decreto 174, l’emendamento a favore delle comunità emiliane colpite dal sisma del maggio scorso.
Il clima di esasperazione degli imprenditori è ogni giorno più palpabile. Lo stato introita ogni anno, in Emilia, 7 miliardi di imposte; eppure sta trattando a pesci in faccia i cittadini e gli imprenditori che vi lavorano e vi abitano, a differenza del trattamento che è stato riservato in passato ai territori del Sud Italia colpiti da eventi tellurici.
L’azzurro Fabio Filippi ha chiesto ieri in Aula al presidente Errani di farsi portavoce per consentire un allargamento della rateizzazione alle aziende che hanno subito danni indiretti dal sisma, ha chiesto inoltre un sostegno a quei lavoratori che rischiano di avere le buste paga azzerate a causa della sospensione dell’attività produttiva delle aziende in cui lavoravano. Come si fa a non ritenere danneggiato, ad esempio, un trasportatore che, pur avendo il camion indenne, ha perso i propri committenti, in quanto colpiti dal sisma, o un imprenditore che ha dovuto spendere, senza ricevere alcun contributo pubblico, migliaia di euro per adeguare la propria azienda alle nuove norme antisismiche e per far questo è stato costretto ad interrompere la propria attività?
Errani ha commesso l’errore politico di chiedere la sospensione delle tasse per le aree colpite dal sisma solo fino al 30 giugno 2012, come se l’evento fosse stato di scarsa entità, ora ne paghiamo le conseguenze. Tante ingiustizie, come far pagare l’IMU sulle case danneggiate, una vergogna.
Fabio Filippi