Confcommercio-Fam esprime interesse per il piano di riqualificazione del centro storico discusso negli scorsi giorni in Consiglio Comunale, riservandosi, quando si aprirà la discussione nel merito del piano stesso, di esprimere un giudizio articolato e preciso.

Nello stesso piano si accenna al tema della pedonalizzazione, che dovrà essere un elemento portante del piano stesso e che dunque non potrà certo essere affrontato in modo disorganico, come fino ad ora è avvenuto.

“Anche al fine di preparare il terreno di una discussione aperta con l’Amministrazione Comunale e partecipata dagli esercenti del centro – precisa Alberto Crepaldi, segretario dell’associazione cittadina – abbiamo svolto nelle scorse settimane una puntuale attività di indagine sulla presenza di auto nelle strade del centro storico. L’indagine ha consentito di misurare i picchi massimi e quelli minimi del numero di auto parcheggiate ai margini delle strade del centro stesso. Inoltre, al fine di ottenere dati il più possibile affidabili, nelle strade oggetto dell’indagine, sono stati fatti più passaggi, in diverse fasce orarie, fino ad ottenere una attendibile media del numero massimo e minimo di auto presenti”.

“I risultati, evidenziati nella tabella allegata, mostrano – prosegue Crepaldi – come la presenza di auto in tante vie del centro ed in luoghi di notevole pregio (foto) sia cospicua. Dunque il lavoro di alleggerimento o totale liberazione dalle auto – anche, ad esempio, attraverso una specifica convenzione con il Novi Park – , a cui si accenna nel piano approvato dal Consiglio Comunale, sarà tutt’altro che facile e possibile fonte di conflitti con la residenza”.

“Anche per questo, esprimiamo il forte auspicio che nella discussione sulla riqualificazione di strade e piazze del centro annunciata dal piano presentato in Consiglio Comunale, ci sia un particolare occhio di riguardo al tema della pedonalizzazione. Il quale, come detto, dovrà essere oggetto di un progetto organico, ampiamente dibattuto con le parti in gioco, che eviti tensioni tali da minare seriamente il diritto di centinaia di esercenti a mostrare finalmente le proprie vetrine”.