Il consorzio delle “casalinghe disperate” che per soddisfare i loro “capricci” fanno shopping senza pagare: certamente un altro effetto della crisi. Però, crisi o non crisi, si tratta comunque di un reato e così è scattata la chiamata al 112. Visto che la decisione di rubare era stata presa, due donne reggiane hanno fatto man bassa di bigiotteria e di accessori per abbigliamento per 200 euro. Scenario del colpo il Coin della centralissima Via Emilia San Pietro di Reggio Emilia: i clienti hanno visto una gazzella dei Carabinieri che si portava via le due donne. Si tratta di due casalinghe sulla quarantina, abitanti a Scandiano entrambe incensurate. La scorsa sera due donne entrano al Coin e incominciano a girare per il negozio soffermandosi a provare vari accessori per abbigliamento e bigiotteria, senza badare al cartellino del prezzo. Vanno e vengono dal camerino per provare gli oggetti dei loro desideri. Con loro anche i bambini che giocano per il negozio. La loro condotta insospettisce gli addetti all’ipermercato che quando vedono le due donne uscire le fermano chiamando il 112 nel forte sospetto che le stesse possano aver trafugato i beni in vendita.
L’equipaggio del Nucleo Radiomobile dei carabinieri della Compagnia di Reggio Emilia giunto sul posto ha verificato in effetti che le due donne, dopo aver tolto i dispositivi antitaccheggio abbandonati nei camerini prova, avevano rubato accessori per abbigliamento e bigiotteria varia che avevano occultato nelle rispettive borse. E mentre la refurtiva, per un controvalore di 200 euro, veniva restituita al negozio derubato, le due donne venivano condotte in caserma e denunciate alla Procura reggiana per il reato di furto aggravato. Ai Carabinieri reggiani le due donne hanno giustificato la loro condotta con la necessità di far quadrare i conti in casa. I soldi bastano a malapena per la spesa e non per i propri capricci: da qui la decisione dello free shopping organizzato dalle due casalinghe, ora incappate nei guai.