La procura di Bologna ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta aperta nell’ipotesi che nell’ex campo di prigionia delle ‘Caserme Rosse’ fossero stati fucilati dei prigionieri poi inumati in fosse comuni. Il fascicolo, contro ignoti per omicidio plurimo, era stato aperto nel 2008, e condotto prima dal procuratore aggiunto Luigi Persico e poi ereditato dal collega Giampiero Nascimbeni.
L’inchiesta era nata dalla segnalazione di Armando Sarti (Anpi Bolognina) che, basandosi su una foto aerea scattata dalla Raf, l’aviazione inglese, nel 1944 aveva ipotizzato l’esistenza nel campo di fosse comuni. Dettaglio che per Sarti provava, assieme alla presenza di fori di proiettili lungo un muro del campo (il cosiddetto ‘muro dei fucilati’), che il luogo, tra il settembre ’43 e l’ottobre ’44, era si’ stato deputato alla selezione per la deportazione, ma che vi erano anche state eseguite esecuzioni e inumazioni sommarie.
Gli accertamenti della magistratura pero’ hanno avuto esito negativo. Nessun testimone ha parlato di esecuzioni sommarie.
Per un teste poi i fori sul muro potrebbero essere stati provocati dai mitraglieri alleati nei bombardamenti. Inoltre, nel punto delle presunte ‘fosse’ c’erano mangiatoie per cavalli incavate nel terreno.