Alcune delle richieste presentate dai parlamentari modenesi sono state accolte, altri nodi sempre in materia fiscale non sono stati risolti: “L’esito del duro confronto con il Governo in commissione Bilancio – spiegano i deputati modenesi del Pd Manuela Ghizzoni, Ivano Miglioli e Giulio Santagata – ha portato a una vittoria solo parziale rispetto alle esigenze delle popolazioni terremotate”. L’accordo fa sì che accederanno al mutuo senza interessi anche gli esercenti attività commerciali e agricole; stessa modalità di accesso al finanziamento e sospensione del pagamento dei tributi fino al 30 giugno pure per i privati proprietari di un immobile che ha subito danni consistenti.
“L’esito del duro confronto con il Governo in commissione Bilancio ha portato a una vittoria solo parziale rispetto alle esigenze delle popolazioni terremotate. – lo dichiarano i deputati modenesi del Pd Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione Cultura alla Camera (e prima firmataria degli emendamenti presentati), Ivano Miglioli e Giulio Santagata. – Il testo su cui è stato raggiunto un accordo amplia la platea per l’accesso al mutuo senza interessi per la rateizzazione del pagamento delle imposte e dei contributi secondo i contratti definiti dalla Cassa depositi e prestiti, già previsto per i titolari di reddito d’impresa, anche a esercenti di attività commerciali o agricole, inizialmente esclusi; oltre a prevedere anche per i lavoratori dipendenti, proprietari di una casa che ha subito danni consistenti, le stesse modalità di accesso al finanziamento e la sospensione del pagamento dei tributi al 30 giugno 2013. Rimangono, però, ancora importanti nodi non risolti di materia fiscale – spiegano i deputati – che erano invece stati sollevati dai nostri emendamenti per migliorare il testo consegnato dall’Esecutivo: resta quindi la delusione per la mancata inclusione dai benefici fiscali per i professionisti così come per le aziende che hanno avuto un danno al reddito d’impresa, e per i lavoratori che non potranno godere la cessione del quinto dello stipendio per i contributi previdenziali e assistenziali. Il risultato ottenuto – concludono Ghizzoni, Miglioli e Santagata – risponde solo parzialmente alle reali esigenze dei territori che, in un momento di crisi, si aspettavano che il Governo facesse la sua parte con un sostegno concreto attraverso politiche fiscali adeguate”.