La Provincia chieda al Governo di prorogare fino al 30 giugno 2013 la sospensione del pagamento delle tasse da parte dei cittadini e delle imprese che hanno subito danni durante il sisma. È questo l’impegno principale contenuto nell’ordine del giorno sul tema degli adempimenti fiscali nelle zone terremotate sottoscritto da tutti i gruppi e approvato all’unanimità dal Consiglio provinciale nella seduta di mercoledì 10 ottobre.

Il documento invita inoltre a sensibilizzare sul tema il Presidente della Regione Emilia Romagna e tutti i parlamentari eletti a Modena, in vista della discussione del decreto che prevede una proroga “assolutamente insufficiente” solo fino al 16 dicembre. Nel presentare il documento, Dante Mazzi, capogruppo del Pdl, ha ribadito la necessità «di sostenere in tutte le sedi le ragioni di chi è stato colpito dal terremoto», sottolineando «la dignità dei cittadini e dei Comuni interessati che non hanno mai chiesto elemosine e nemmeno esenzioni, ma solo di essere agevolati per potersi risollevare». Nell’intervento il consigliere Mazzi ha poi osservato che «è proprio lo Stato il primo debitore, ancora insolvente, nei confronti dei terremotati e solo quando avrà pagato la sua parte, e cioè la ricostruzione, potrà chiedere ai cittadini quanto dovuto. Perché in una situazione come questa non esiste solo un problema di cassa, ma soprattutto di equità».

Aprendo il dibattito, Ivano Mantovani (Pd) ha evidenziato che «i Comuni stanno lavorando alacremente e i risultati cominciano a vedersi. Ma in questo contesto rimane il problema della riscossione dei tributi per la quale era immediato pensare che la scadenza naturale fosse giugno del prossimo anno». «In realtà molte cose sono incerte e molte altre sono state annunciate e non si sono ancora viste, a partire dai rimborsi di chi si sta aggiustando casa da solo» ha replicato Lorenzo Biagi (Pdl) per il quale la richiesta del Governo di pagare in un solo colpo i tributi non versati «è solo una delle cose che non funzionano». Inconcepibile la richiesta del Governo anche per Sergio Pederzini (Idv) per il quale la sospensione del pagamento dei tributi dovrebbe essere prevista «fino alla fine del 2013. I cittadini hanno voglia di ripartire ma hanno bisogno di aiuto e non vedo questo Governo disponibile a darlo». Dello stesso parere Mauro Sighinolfi (Pdl) per il quale «è opinione condivisa che il comportamento del Governo sia stato notevolmente inferiore alle aspettative e che un rinvio di soli 15 giorni abbia il sapore di una beffa».

Secondo Fabio Vicenzi (Udc) «ci sono margini perché in sede di conversione del decreto le cose cambino. Occorre quindi lavorare perché le cose cambino e, pur tenendo conto delle esigenze di cassa, per cercare di ottenere il massimo possibile». «Doveroso presentare un ordine del giorno unitario» per Patrizia Cuzzani (gruppo Misto) mentre Bruno Rinaldi (Pdl) si è augurato che «non ci sia bisogno di ulteriori sollecitazioni a proposito di altre criticità».