Quando ha chiesto di acquistare un I-phone 5, l’ultimo I-Pad e l’ultimo Galaxy S3 intendendo pagare con un assegno, i due carabinieri che, liberi dal servizio, si trovavano all’interno del negozio di telefonia a Novellara, nella bassa reggiana, si sono insospettiti tenendo d’occhio l’uomo che, uscito senza acquisti per il rifiuto del commerciante ad accettare assegni, non si è perso d’animo raggiungendo una vicina oreficeria dove intendeva comprare preziosi in oro. Bloccato dai carabinieri è stato trovato in possesso di una carta d’identità risultata rubata ad un modenese, che aveva falsificato apponendovi la sua foto e di un carnet d’assegni – asseritamente rubato – la cui provenienza è all’esatto vaglio.
Con l’accusa di possesso e fabbricazione di documenti falsi nonché tentata truffa, i Carabinieri di Novellara nel tardo pomeriggio di ieri hanno arrestato il pregiudicato M.F. 38enne originario di Castelnovo Monti e domiciliato a Fabbrico, nella bassa reggiana, ristretto al termine delle formalità di rito a disposizione della Procura reggiana.
L’origine dei fatti poco prima delle 18,00 di ieri quando l’attenzione di due Carabinieri, che liberi dal sevizio si trovavano all’interno di un negozio di telefonia del paese, veniva rivolta all’indirizzo di un cliente che rivolgendosi al commerciante chiedeva un I-phone 5, l’ultimo I-Pad e l’ultimo Galaxy S3. Avuto conferma della disponibilità dei prodotti e recependo l’impossibilità ad acquistarlo con assegni usciva venendo seguito dagli insospettiti Carabinieri che lo vedevano entrare in una oreficeria. Benché in quest’ultimo negozio l’uomo, a garanzia del’assegno per l’acquisto di una collana ed un bracciale, esibiva una carta d’identità, l’orefice non accettava l’assegno e l’acquisto non si concludeva. All’uscita l’uomo veniva fermato dai carabinieri che lo trovavano in possesso di una carta d’identità falsa. Il documento infatti, risultato rubato ad un modenese, conteneva le generalità di quest’ultimo e la fotografia dell’uomo fermato che aveva contraffatto il documento rubato. In sua disponibilità anche un carnet di assegni che l’uomo riferiva essere rubato e la cui provenienza è alL’esatto vaglio.
Alla luce dei fatti e considerata la flagranza di reato il pregiudicato M.F. veniva arrestato e ristretto a disposizione della Procura reggiana titolare dell’inchiesta nella persona della D.ssa Isabella Chiesi.