“Qualche giorno prima che ricorresse la festa dello Statuto mi era stata comprata una bicicletta dipinta di grigioverde; la cui marca, invece di portare la scritta “Bianchi” o “Maino” o “Legnano”, aveva per insegna queste parole: “Boyscouts”. Così Antonio Delfini descrive la “due ruote” con la quale girovagava per il centro di Modena. E si intitola proprio “Una bicicletta marca Boyscout” la passeggiata letteraria in compagnia dello scrittore Ugo Cornia, che la biblioteca Antonio Delfini organizza per sabato 6 ottobre alle 17, inaugurando il ciclo di tre iniziative “La parola a Delfini”, dedicate allo scrittore modenese dal quale prende il nome.

Tra corso Canalgrande, piazza Roma e i Giardini ducali, Ugo Cornia accompagnerà i partecipanti a vedere il centro di Modena con gli occhi di Delfini, tra i luoghi nei quali ha vissuto e quelli che hanno ispirato le sue pagine, accompagnando il percorso con una scelta di letture. L’appuntamento è per sabato 6 ottobre, con ritrovo alle 17 nel chiostro della biblioteca in corso Canalgrande 103, ed è gradita la prenotazione telefonica (059 2032940).

“Non ero rimasto inebriato dalla velocità che avrei potuto fare montandovi sopra – prosegue Delfini nella descrizione. – Ciò che invece mi inebriava oltremodo era l’odore di nuovo, di vernice, di cuoio della bicicletta e insieme il profumo dell’umidità del cortile di casa mia; nel quale entrava a folate il sottilissimo effluvio della frutta dei carretti, che da anni – da quando era scoppiata la guerra – sostavano sul corso Umberto, di fronte alla chiesa, per vendere la merce ai soldati.”

L’appuntamento successivo è per mercoledì 10 ottobre alle 21 nella sala conferenze della biblioteca: il critico e poeta Alberto Bertoni e lo scrittore Roberto Barbolini, che a Delfini ha dedicato la pièce teatrale “Io parlo ai perduti”, saranno impegnati in un ritratto a due voci dal titolo “Conversazione su Antonio Delfini”. Infine, giovedì 25 ottobre, Beppe Cottafavi e lo scrittore Walter Siti si occuperanno di una pagina meno nota della biografia delfiniana: il rapporto con Pier Paolo Pasolini, che molto si spese per il premio Viareggio postumo del 1963 ed ebbe a definire Delfinì “lo scrittore aggraziato per definizione, ma mai grazia costò sacrifici così grandi”. Oltre a questi appuntamenti pubblici, la biblioteca organizza in orario scolastico brevi lezioni su Delfini riservate alle scuole superiori (prenotazioni e informazioni su www.comune.modena.it/istruzione/itinerari).

Antonio Delfini (1907 – 1963) è ritenuto il più grande scrittore modenese del Novecento. Autore-personaggio dalla biografia leggendaria, fu amato dai poeti e dagli artisti ma rimase imprendibile e segreto: “tutti ne parlavano, nessuno lo conosceva”, scrive il critico Carlo Bo ancora nel 1997, così che Delfini resta “un mistero impenetrabile, non soltanto per gli altri, ma anche e soprattutto per se stesso”.

Delfini (Modena, 1907-63) ha conosciuto in vita una storia editoriale avventurosa, consegnata a piccole riviste, autoedizioni, numeri unici e persino manifesti murali: come quello “All’editore Guanda”, del 1962, in cui rimprovera l’amico di aver tradito Modena trasferendosi a Parma. A questo destino minore non si sottrae il suo libro più celebre, “Il ricordo della Basca”, stampato dal piccolo editore fiorentino Parenti nel 1938, poi da Nistri-Lischi nel 1956 e infine, postumo, da Garzanti nel 1963, con il titolo “I racconti” (premio Viareggio alla memoria). In bilico tra esperienza vissuta e fantasticheria, la scrittura di Delfini racconta una storia personale tormentata e un rapporto ambivalente con la città natale. Scrive nell’introduzione al “Ricordo della Basca”: “Io giro per Modena, in queste contrade medievali … conosco il giro delle strade. E le strade giravano continuamente in un labirinto. Conoscevo a menadito ogni occhio di portico, ogni finestra, ogni porta e portoncino”.

Roberto Barbolini, scrittore, saggista e critico teatrale, è autore del testo teatrale “Io parlo ai perduti”, incentrato sulla figura di Antonio Delfini e messo in scena nel 2009 con la regia di Claudio Longhi. L’ultimo titolo pubblicato è “Provaci ancora Radetzky” (Barbera 2012). Alberto Bertoni, critico e poeta, insegna al Dipartimento di italianistica dell’Università di Bologna. Recentemente ha pubblicato “La poesia contemporanea” (il mulino 2012) e la raccolta poetica “Il letto vuoto” (Aragno 2012). Ugo Cornia, scrittore e insegnante, ha esordito con il romanzo “Sulla felicità a oltranza” (Sellerio 1998). Da Feltrinelli ha pubblicato “Le storie di mia zia (e altri parenti)” (2008) e I”l professionale: avventure scolastiche” (2012). Beppe Cottafavi editor, tra gli altri, di Edmondo Berselli, Francesco Guccini, Corrado Guzzanti, Pier Luigi Celli, Zucchero, ha ideato grandi successi editoriali. Ha diretto la rivista “Comix” e lavorato per Rai 2 con Carlo Freccero. Walter Siti, critico letterario, saggista e romanziere, ha curato l’opera di Pier Paolo Pasolini per i “Meridiani” Mondadori. Nel 2012 ha pubblicato da Rizzoli il romanzo “Resistere non serve a niente”.