“Se sapremo dimostrare che si può fare qui in Emilia, che dopo la distruzione si può ricostruire bene e meglio di prima, allora sarà un messaggio di fiducia per tutto il Paese. L’Emilia e la sua ricostruzione possono rappresentare una metafora della rinascita dell’Italia”: nelle parole del segretario provinciale del Pd Davide Baruffi le ragioni della scelta di dedicare la Festa provinciale del Partito democratico (a Ponte Alto, dal 23 agosto al 17 settembre) non alle macerie lasciate dal terremoto, ma alla voglia e alla capacità di una comunità di saper ripartire. “Ricostruiamo l’Emilia – l’Italia che funziona”: è il titolo scelto per l’edizione 2012 della Festa del Pd, una Festa che, quest’anno, più che mai ambisce ad essere, semplicemente, la Festa dei modenesi. Sobria, impegnata, vera. Sobria perché in tempo di crisi anche la politica deve dare l’esempio: niente fuochi artificiali, ma spazio alle band locali per l’inaugurazione, acqua del sindaco in molti ristoranti, si può cenare con una piadina e una bibita a meno di 5 euro a testa. Impegnata perché la raccolta fondi a favore delle zone colpite dal terremoto continua: saranno destinate a questa causa le offerte agli ingressi della Festa, i risparmi ottenuti dalla scelta di adottare un “coperto” più sobrio, i proventi di alcuni spettacoli. Vera perché la Festa provinciale significa, ancora e soprattutto, lavoro volontario di chi crede in una politica al servizio della gente, dei suoi bisogni, dei suoi diritti e dei suoi doveri. In programma iniziative politiche sui temi di più stretta attualità, ma con un occhio sempre rivolto alle necessità dei territori impegnati nella ricostruzione; una mostra dedicata al racconto del sisma che vede, per la prima volta, lo sforzo congiunto delle principali testate giornalistiche della carta stampata, tv e radio locali; 17 ristoranti e 9 tra punti ristoro e bar; 23 spettacoli serali programmati all’Arena sul lago; un ciclo organico di incontri culturali, reading, documentari e spettacoli teatrali all’inedito spazio Ricostituente; un’area gioco, sport e divertimento, completamente gratuita, dedicata ai bambini e ragazzi da 0 a 14 anni. E ancora la libreria, con un annesso spazio di presentazione libri; “Facciamolo insieme”, incontri di aggiornamento programmatico del Pd modenese; i classici “Diari di viaggio”, “El baile” e “La Balera”; lo “Spazio Resistenza Giovani democratici/Arci”.
I numeri– 1.800 volontari ogni giorno per far funzionare la Festa
La Festa si tiene su un’area di 144mila mq, di cui 30mila coperti. 5mila posti nei ristoranti
Ogni giorno, per far funzionare la Festa, sono al lavoro 1.800 volontari (la metà circa impegnati nelle cucine) perché la Festa del Pd è ancora, e soprattutto, manifestazione che si sostiene grazie al lavoro delle migliaia di iscritti e simpatizzanti che, ogni anno, sacrificano parte delle ferie o del loro tempo libero in nome di un ideale di politica trasparente e vicina ai bisogni della gente. I ristoranti in funzione in queste quattro settimane di Festa sono 17 (11 gestiti da volontari e 6 affidati ai privati) per un totale di ben 5mila posti a sedere. A questi si aggiungono 9 tra punti ristoro e bar.
La Festa si svolge su di un’area di 144mila metri quadrati di cui ben 30mila sono al coperto. Le mostre occupano 2mila metri quadrati, oltre 600 quelli dedicati ai libri. La zona commerciale, invece, copre un’area di 3mila metri quadrati: al suo interno anche gli spazi che il Pd, in collaborazione con le rispettive associazioni di categoria, mette a disposizione gratuitamente per il commercio e i prodotti agricoli delle zone colpite dal sisma. Si tratta di una decina di box all’interno dei quali si alterneranno, per non più di un paio di serate ognuno, i commercianti delle aree terremotate che aderiscono al progetto “Emilia.mo” e che fanno riferimento alle organizzazioni di categoria Cna, Lapam, Ascom-Confcommercio, Fam e Confesercenti. Uno spazio analogo viene garantito, sempre in forma gratuita, per gli agricoltori delle zone terremotate che – in accordo con Cia, Coldiretti, Confagricoltura e Copagri – daranno vita ad uno specifico mercato contadino.
Questa attenzione verso il territorio è pure testimoniata dal rinnovato sforzo messo in campo per rendere la Festa ancora più “eco-compatibile”. L’anno scorso, la Festa Pd riuscì a centrare l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata: quest’anno si punta a fare meglio grazie a una specifica formazione rivolta ai volontari e all’aumento delle isole per la raccolta differenziata all’interno dell’area. Nei ristoranti si usano prevalentemente stoviglie, piatti, bicchieri e posate riutilizzabili, lavati con detergenti “green”. Raddoppia anche il numero di ristoranti che offre la cosiddetta “acqua del sindaco”, liscia o gassata, mentre nei menù viene segnalato l’utilizzo di prodotti a chilometri zero. Sconti e buoni spesa sono stati pensati per coloro che arrivano alla Festa con l’auto piena, ovvero l’autista più i quattro passeggeri per le vetture a cinque posti. Sempre grazie ad un accordo con le associazioni agricole, tre vivaisti garantiranno la presenza di piante e zone verdi all’interno della Festa. Infine, per i tanti visitatori muniti di smartphone, tablet e computer portatili la Festa offre il wi-fi gratuito dedicato, attivabile con un semplice sms.
La politica – I sindaci delle zone terremotate inaugurano la Festa
Ricco e impegnativo il calendario degli incontri politici. Chiusura del segretario Bersani
Ad inaugurare la Festa (giovedì 23 agosto alle ore 18.30) saranno i sindaci delle zone colpite dal terremoto insieme al commissario per la ricostruzione Vasco Errani. A chiudere la Festa (lunedì 17 settembre, ore 21.00) il segretario nazionale del Partito democratico Pierluigi Bersani. A Modena, nel corso di queste quattro settimane di Festa Pd, si confronteranno ministri del governo Monti, i vertici nazionali del Partito democratico, amministratori di città grandi e piccole, imprenditori, sindacalisti, docenti universitari. Gli spazi dedicati al confronto – novità di quest’anno – dal chiuso della consueta palazzina, si spostano tra la gente. Il Palaconad sarà una grande tensostruttura con tavolini e sedute, luogo di incontro e convivialità, non solo di ascolto passivo. Qui, sabato 1° settembre, il ministro per i beni culturali Lorenzo Ornaghi farà il punto sulla ricostruzione del nostro patrimonio artistico-monumentale; domenica 9 settembre, invece, sarà il ministro dell’istruzione Francesco Profumo a parlare della rinascita delle scuole. Venerdì 7 settembre Walter Veltroni e il segretario nazionale della Cgil Susanna Camusso si confronteranno su “Legalità e contrasto alla criminalità nella ricostruzione” intervistati dal giornalista del gruppo L’Espresso Giovanni Tizian. Martedì 28 agosto, a parlare di primavera araba e libertà dei popoli, un’inedita accoppiata: lo scrittore e drammaturgo Moni Ovadia e il responsabile nazionale esteri del Pd Lapo Pistelli. “Crescere di più, crescere meglio” è, invece, il titolo del confronto tra il responsabile nazionale economia del Pd Stefano Fassina e il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni. Di grande interesse si annuncia il confronto tra realtà diverse che, negli anni, hanno dovuto affrontare il dramma del terremoto e la sfida della ricostruzione: mercoledì 12 settembre il racconto sarà affidato ad amministratori del Friuli, dell’Umbria, dell’Abruzzo e dell’Emilia. “Ricostruiamo l’Italia – I democratici alla sfida del governo” è uno dei temi che attraverseranno tutta la Festa: sulle sue implicazioni si cimenteranno mercoledì 29 agosto il vice-segretario nazionale del Pd Enrico Letta; martedì 4 settembre il capogruppo Pd alla Camera dei deputati Dario Franceschini; sabato 8 settembre la capogruppo Pd al Senato Anna Finocchiaro e sabato 15 settembre il sindaco di Torino Piero Fassino. Massimo D’Alema sarà a Modena la sera di domenica 9 settembre, mentre giovedì 13 settembre la parlamentare Pd Paola Concia si confronterà sui temi di una società che cambia tra diritti, libertà e responsabilità. Infine, il responsabile nazionale cultura del Pd Matteo Orfini, domenica 16 settembre, interverrà sul tema “Cultura e impegno civico per un’Italia nuova”.
Lo spettacolo – L’Arena tra solidarietà, film, musica e risate
Tra gli ospiti della Festa Elio e le Storie Tese, i Negrita, Veronica Falls e Paolo Villaggio
Il tema della ricostruzione e dell’impegno non poteva mancare anche nel cartellone degli spettacoli della Festa del Pd: i due soli spettacoli a pagamento sono tali perché parte dei fondi raccolti saranno destinati proprio al sostegno dei progetti dei Comuni colpiti dal sisma. Venerdì 14 settembre, si esibirà la band aretina dei “Negrita” con il suo “Dannato vivere tour 2012”. Il costo del biglietto è di 15 euro, più i diritti di prevendita: 5 euro per ogni biglietto venduto saranno destinati alla ricostruzione del polo scolastico (elementari e medie) di Finale Emilia. L’altra data a scopo benefico è quella di giovedì 13 settembre quando l’Arena sul lago si trasformerà in un grande Dj set: è “La notte per l’Emilia” (ingresso 10 euro) animata dai migliori dj italiani e stranieri, tutti insieme per la ricostruzione. In pista Andrea Arcangeli, Coccoluto, Fabrizio Maurizi, Flavio Vecchi, Ilario Alicante, Keemani, Lele Voice, Luca Agnelli, Luca Pechino, Marco Faraone, Nicola Zucchi, Pastaboys, Ralf, Stefano Fontana, Ricky L e Steve Mantovani.
Ma il cartellone dello spettacolo si preannuncia quanto mai variegato: per gli amanti delle sonorità straniere ci sono i britannici Veronica Falls (sabato 15 settembre) e il loro indie pop; chi preferisce il rock surreale potrà godersi “Elio e le storie tese” (martedì 4 settembre), mentre i fasti di una gioventù ormai passata potrebbero accomunare sull’onda della nostalgia gli spettatori degli Inti Illimani (sabato 1° settembre) e quelli di Paul Young, special guest del Radio Stella Live (mercoledì 29 agosto).
Anche il “Supersantos tour” del cantautore metropolitano Alessandro Mannarino farà tappa a Modena (venerdì 31 agosto) così come i Marlene Kuntz attesi all’Arena sul lago venerdì 7 settembre.
Non mancheranno i comici, com’è ormai tradizione di questi ultimi anni: quelli capaci di suscitare un riso malinconico come Paolo Villaggio (sabato 8 settembre), quelli che scatenano l’istintiva simpatia del conterraneo come Giuseppe Giacobazzi (mercoledì 12 settembre), quelli che navigano sull’onda della risata più trash come i Fichi d’India (martedì 28 agosto).
Ma la novità del cartellone dell’edizione 2012 è rappresentata dal cinema: all’Arena sul lago sarà possibile seguire sul grande schermo quattro delle pellicole che più hanno fatto discutere e mietuto successi. Domenica 26 agosto verrà proiettato il film dei Fratelli Taviani vincitore dell’Orso d’oro a Berlino “Cesare deve morire” (sarà presente Salvatore Striano, l’interprete di Bruto), giovedì 30 agosto “Quando la notte” di Cristina Comencini (sarà a Modena la stessa regista), domenica 9 settembre “This must be the place”, la pellicola di Paolo Sorrentino con Sean Penn protagonista (la Festa ospiterà il montatore, l’italiano Cristiano Travaglioli) e, infine, domenica 16 settembre la discussa pellicola di Daniele Vicari “Diaz – Non pulire questo sangue”.
La cultura – Un “ricostituente” per un Paese debilitato
Allo spazio “Ricostituente” un cartellone culturale fatto di incontri, prosa, film e dibattiti
La cultura come “ricostituente” di una società sempre più anemica e in affanno. L’ “altro” tradizionale spazio di incontri della Festa Pd, l’ex “Sala rossa”, diventa luogo della cultura, dell’arte e dello spettacolo: è “Ricostituente” un cartellone pensato appositamente per ricavare uno spazio di confronto dialettico, ma anche di messa in scena delle competenze di quegli onesti “professionisti dell’arte” troppo spesso schiacciati tra i “divi” e gli “amatori”. Grazie all’impegno dell’attrice modenese e presidente dell’Assemblea comunale del Pd Irene Guadagnini, la Festa Pd ospiterà una rassegna fatta di dibattiti, reading, documentari e performance teatrali. Con spirito leggero (non a caso uno degli incontri si intitola “Ma andate a lavorare…”) si vuole dare spazio al lavoro dei tanti che hanno fatto, o vorrebbero fare, dell’arte e della cultura un mestiere. “Sul palco dello spazio Ricostituente – spiega Irene Guadagnini – saliranno musicisti, attori, registi, tutti professionisti. Ci saranno anche serate speciali, come ad esempio con Emergency e gli eventi curati dalla Conferenza Provinciale delle donne del Pd, alle quali abbiamo voluto dare risalto, ma il progetto nasce in particolare con l’idea di valorizzare le competenze e la professionalità di realtà vicine che, tra i grandi nomi e gli amatori, faticano a trovare spazio. Lavoratori dello spettacolo e della cultura – conclude Guadagnini – che si sono formati, hanno sviluppato una loro visione, cercato e a volte trovato spazi, imbiancato muri, scritto, letto, creato, e si destreggiano tra Enpals, Siae, giornate di prove non retribuite. E che, semplicemente, resistono”.
Ma la cultura e l’arte alla Festa si esprimono anche in altri luoghi, vicini e complementari. Allo spazio Tramogge sono ospitate le opere dei fotografi che hanno partecipato e vinto il “Bando fotografico” lanciato, qualche mese, dal Pd modenese. Sono Roberto Brancolini e le sue “Donne nella borsetta”, Yuri Materassi con “Un diario, una guerra, un viaggio…”, Andrea Micelli (Andrea & Magda Photographers) con “Existence, dal checkpoint al machsom”, e Marcella Muzzioli e il suo “Goccia araba”.
Accanto alla Libreria, infine, un apposito spazio ospiterà le presentazioni dei libri più diversi, dagli autori locali a quelli nazionali. Buk, l’associazione dei piccoli e medi editori, ha organizzato un ciclo di incontro con saggisti e narratori locali. E anche i politici spesso si cimentano con la scrittura: non a caso, la Festa ospiterà, venerdì 7 settembre, il dialogo tra due politici scrittori come Walter Veltroni e Dario Franceschini incentrato sull’ultimo libro dello stesso Veltroni “L’Isola delle rose.
Le mostre – Quei secondi che ci han cambiato la vita
“E’ la terra che fa le onde”, il racconto del sisma fra giornalismo, fotografia e arte
Alcune immagini hanno fatto il giro del mondo, altre sono racchiuse nell’animo di ciascuno di noi. L’Emilia si è svegliata, una domenica mattina, prima dell’alba, scoprendosi terra sismica, quando la maggioranza dei suoi abitanti non l’avrebbe neppure supposto. E’ a quei momenti che hanno cambiato il volto e la vita di decine di paesi che il Pd modenese ha voluto dedicare la mostra “E’ la terra che fa le onde”, inedito racconto per parole, immagini e suoni delle scosse del 20 e del 29 maggio e di quel mese di paura, coraggio, rabbia e speranza che ne è seguito. Grazie al materiale messo a disposizione dalle principali testate giornalistiche locali (Il Resto del Carlino, Gazzetta di Modena, Prima Pagina, Modena Qui, Antenna 1, Trc-Telemodena, Tv qui, Radio Bruno) è stato possibile allestire un percorso espositivo-informativo che sfocia in due differenti progetti di sapore più spiccatamente artistico. “Le cronache modenesi nei giorni del terremoto” sono state raccolte dal curatore Fausto Ferri secondo due differenti percorsi: uno a spirale che dipana il “giorno dopo giorno” del racconto della carta stampata scandito dalla magnitudo delle scosse e l’altro, lungo le pareti perimetrali, che affianca le foto, le immagini in movimento e i suoni della radiocronaca. I testi che accompagnano il percorso espositivo sono dei giornalisti modenesi Roberto Alessandrini, Stefano Asprea, Roberto Franchini e Michele Smargiassi. Le foto sono opere dei fotografi modenesi Francesco Cocco, Luigi Esposito, Davide Mantovani, Diego Poluzzi e Roberto Vacirca. Dal sito della Festa del Pd (festa.pdmodena.it) sarà presto possibile scaricare, in maniera del tutto gratuita, l’e-book della mostra. A completare il racconto giornalistico l’opera di due artisti del territorio, la carpigiana Alberta Pellacani e il vignolese Giuliano Bedonni. “CUORIstorici” di Alberta Pellacani è un invito ai visitatori della mostra a partecipare in prima persona alla ricostruzione simbolica del patrimonio storico-architettonico danneggiato dal sisma: a ciascun visitatore saranno consegnate due tessere di materiale adesivo che contribuiranno a ridisegnare, da un lato, la mappa dei monumenti danneggiati e, dall’altro, a incidere la grande tela del vissuto individuale di un evento che ha sconvolto la collettività. Giuliano Bedonni, invece, con una performance (“Pro-memoria 5.9”) programmata proprio il giorno dell’inaugurazione della Festa, prova a tracciare fisicamente sulle pareti un legame tra quelli che il terremoto l’hanno vissuto e quelli che l’hanno visto solo in televisione. “Chiunque – dice Bedonni – avrebbe potuto essere una delle persone sagomate sulle pareti, i terremotati”. Al suolo, invece, in un percorso accidentato, le cose perdute, quelle materiali, ma anche i sogni e le abitudini di una vita ormai cambiata per sempre.