Il sindaco di Casalgrande, Andrea Rossi, è stato ospite ieri sera della Festa del Pd di Villalunga, intervistato da Giuseppe Galli (Gazzetta di Reggio) e dal giornalista freelance Ciro Piccinini. Vari gli argomenti trattati nel corso del dibattito, con l’obiettivo di tracciare un bilancio di otto anni di legislatura. Per primo è stato affrontato il tema dell’Imu, e lo spettro, sollevato da altri Comuni nei giorni scorsi, di vedere sovrastimato il gettito Imu: «Come Comune –ha spiegato Rossi- abbiamo applicato delle aliquote Imu favorevoli alle aziende che producono (8,1 per mille), e il 4,5 mille per i possessori di prima casa (a fronte del 4 per mille): qui il 94% delle imprese e dei cittadini ha pagato. I casalgrandesi pagano nove milioni di Imu allo Stato, a noi come Comune ne restano cinque, ma siamo in attesa di conoscere la quota del fondo sperimentale di riequilibrio dello Stato, ma nel nostro Comune questo pericolo di calcolo errato non esiste. Continua inoltre il lavoro di accertamento fiscale da parte dell’amministrazione, che è tra i primi Comuni dell’Emilia-Romagna per le segnalazioni fatte alla Agenzia delle Entrate».

Alla domanda sulle opere più significative realizzate e quelle che non è stato possibile portare a compimento, tra le prime vanno annoverate la strada Pedemontana, aperta a maggio 2011, e i sottopassi di Via Santa Rizza e via Aldo Moro, di imminente apertura; tra quelle che non è stato possibile realizzare causa mancanza di fondi e problematiche sugli accordi urbanistici, è un parco pubblico con relative attrezzature a Casalgrande Alto. Tra le sfide più importanti, vi è sicuramente la realizzazione della Casa Protetta, con un bando di realizzazione e gestione: un investimento di 6 milioni e mezzo di euro.

Tuttavia non poche sono le difficoltà, date dalla crisi, anche per un Comune virtuoso: «le famiglie oggi sono in difficoltà, chiedono lavoro e noi non possiamo dare risposte. Non ci possiamo sostituire ai redditi delle famiglie che vengono a mancare, la nostra mission è quella di garantire i servizi, e dunque stiamo invitando le persone in assenza di reddito sul territorio a costruire relazioni con le reti famigliari, perché l’ente non può supplire in toto». Inoltre «l’ente locale non può usufruire della sua autonomia, e i Comuni non sono il centro dello spreco. È un principio giusto quello dell’Imu, ma chiusa la fase di emergenza l’Imu deve restare a noi Comuni». Sull’esigenza di trasparenza e di riduzione dei costi della politica, Rossi ha dichiarato: «il referendum votato in massa per l’abolizione della diaria va accolto come un segnale, e seppure la riduzione degli stipendi dei parlamentari non cambia i problemi del Paese, essa serve e il segnale va dato».

Sulla possibilità di vedere Casalgrande facente parte della provincia di Modena: «perché no! Strategicamente, Modena è già un punto di riferimento per Casalgrande, che è cuore del distretto ceramico. Ma il problema delle Province è stato affrontato in modo sbagliato, con campanilismi che non fanno bene al Paese, e il problema principale è quello di riordinare più in generale il sistema delle autonomie locali». Sulla fase politica complessa che ci troviamo a vivere, Rossi ha infine commentato: «vi è stata una suonata di campanello per i partiti, devono senz’altro cambiare».