Che senso ha, nell’ambito della cosiddetta spending review, cioè quella serie di provvedimenti che dovrebbero razionalizzare la spesa, colpire in modo pesantissimo le farmacie, che da sempre rispettano i tetti di spesa fissati dallo Stato fornendo tra l’altro un servizio considerato tra i migliori d’Europa? E ancora, che senso ha erodere il diritto alla salute? È forse anche questo improvvisamente diventato un privilegio da colpire? Davvero l’unica via praticabile per risanare conti resi traballanti da gestioni quantomeno allegre è quella di tagliare i servizi essenziali per i cittadini?
Domande che da settimane Federfarma sottopone al Governo senza però avere mai ricevuto risposte utili a correggere alcune scelte che appaiono volte esclusivamente a far cassa.
“Abbiamo cercato in tutti i modi la via del dialogo, ma per farlo occorre un interlocutore disposto ad accettare il confronto. Purtroppo non è stato così, quindi abbiamo dovuto percorrere la strada della serrata, indetta per il prossimo 26 luglio, che comporterà la sospensione dell’attività per l’intera giornata delle circa 18 mila farmacie private italiane. Si tratta di una scelta sofferta, ma assolutamente necessaria che coinvolgerà anche le farmacie modenesi, ad eccezione di quelle situate nelle zone terremotate perché, pur in un momento di lotta, non vogliamo abbandonare chi sta vivendo una situazione davvero difficilissima” spiega il presidente provinciale di Federfarma Modena, Silvana Casale.
Dopo la manifestazione di qualche giorno fa svoltasi a Roma, davanti a Piazza Montecitorio, prosegue quindi l’azione di protesta di Federfarma per contrastare l’adozione di misure inique ed economicamente insostenibili, poste a carico delle farmacie dal provvedimento sulla spending review. In Emilia-Romagna l’azione di protesta si concentrerà in viale Aldo Moro a Bologna, davanti al Palazzo della Regione.
“Per noi farmacisti non è consueto trovarci ad attuare la sospensione del servizio. Già questo è un segnale di quanto la misura sia colma. Nel nostro DNA c’è infatti, da sempre, l’impegno professionale volto a garantire sul territorio, senza soluzione di continuità, un servizio essenziale per la salute come la distribuzione dei farmaci. Siamo parte integrante del servizio pubblico, come peraltro sancisce la Convenzione che regola il rapporto tra Stato, Regioni e farmacie e siamo convinti di avere contribuito, in modo determinante, all’attuazione di un sistema di assistenza che è tra i migliori al mondo. Ora tutto questo non può essere demolito. Non dobbiamo infine dimenticare che saranno messi a rischio anche dei posti di lavoro e, in un momento difficile come quello attuale, è una responsabilità non da poco”, conclude il presidente di Federfarma Modena, Silvana Casale.