Il Consiglio comunale ha approvato le linee di indirizzo per l’affidamento del servizio nell’immobile di via Vaciglio e nel complesso di via Borelli per i prossimi tre anni
Piccoli lavoretti di manutenzione, come cambiare una lampadina, attività domestiche, commissioni e aiuto nel disbrigo delle pratiche legate alla casa; ma anche presidio, ascolto e monitoraggio di una fascia di popolazione debole. Questi i compiti del servizio di portierato sociale svolto in due punti della città che sarà dato in appalto dal Comune di Modena per i prossimi tre anni per un importo complessivo di 309 mila euro. A beneficiarne sono complessivamente 162 piccoli nuclei familiari, composti per lo più da anziani, anche con problemi di autonomia.
Il Consiglio comunale di lunedì 2 luglio ha approvato la delibera con cui si stabiliscono le linee di indirizzo per l’affidamento del servizio. Hanno votato a favore Pd, Sinistra per Modena, Udc, Idv e lista civica Modena Beppe Grillo.it; si è astenuto il Pdl, mentre Lega moderna ha votato contro.
Il portierato sociale garantirà la presenza giornaliera di un operatore per 42 ore a settimana (sei ore al giorno) e la reperibilità telefonica diurna e notturna nell’immobile tra via Vaciglio e via Anzio, che comprende 24 minialloggi destinati a persone con problemi di autonomia, privi o con scarsa rete familiare.
Il servizio sarà invece in funzione otto ore alla settimana nel complesso residenziale detto “il quadrilatero” tra le vie Ricci, Reiter, Menotti, Misley e il plesso di via Borelli 46, dove vi sono una comunità alloggio e 138 appartamenti di edilizia residenziale pubblica, per lo più abitati da anziani. Anche in questo caso gli utenti potranno rintracciare telefonicamente l’operatore in qualsiasi momento.
La diversa modalità in cui viene erogato il servizio dipende dalla diversa tipologia di anziani che abitano nei due complessi, ha spiegato l’assessore alle Politiche sociali Francesca Maletti illustrando la delibera, “quindi, alla luce dell’esperienza, il servizio è ritenuto sufficiente anche per il complesso che conta 138 alloggi in cui abitano per lo anziani, ma autosufficienti”.
Attualmente l’attività di portierato sociale è svolta dalla cooperativa sociale Libellula; il servizio garantisce presidio e monitoraggio delle condizioni degli anziani residenti, sportello di informazione e ascolto delle problematiche legate all’abitare, monitoraggio dell’immobile e risposta alle richieste d’intervento di bassa complessità, attivazione dei servizi di manutenzione a prezzo calmierato, commissioni varie, attivazione di servizi socio sanitari.
Per affidare il servizio il Comune utilizzerà la modalità della procedura negoziata, tramite una lettera invito ad almeno cinque ditte, utilizzando il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, valutando maggiormente la componente tecnico qualitativa (punteggio pari al 60 per cento). L’aggiudicatario dovrà garantire i servizi secondo norme e metodologie adottate dall’Amministrazione e adottare strumenti di verifica periodica della qualità dei servizi e sanzione delle anomalie.
L’appalto avrà durata dall’1 dicembre 2012 al 30 novembre 2015 e alla scadenza del primo anno il Comune effettuerà una verifica del servizio con l’aiuto di un Comitato di valutazione.
“Il portierato sociale – ha affermato l’assessore – permette agli anziani di rimanere al proprio domicilio senza dover utilizzare servizi molto strutturati, come il centro diurno o l’assistenza domiciliare. Risponde, inoltre, alle esigenze di socializzazione e sicurezza, fornendo anche sostegno nelle attività che una persona anziana non sarebbe in grado di fare senza l’aiuto di familiari. Per lo stesso importo, pari a 103 mila euro l’anno, si potrebbe garantire alla stessa utenza, formata da 162 nuclei familiari, due ore al mese di assistenza domiciliare oppure ospitare sette anziani in un centro diurno. Per questo motivo – ha concluso – consideriamo il servizio molto valido rispetto a criteri di efficacia ed efficienza”.