La Compagnia della Guardia di Finanza di Cesena ha scoperto una maxi frode fiscale con fatture false per oltre 15 milioni di euro emesse ed utilizzate da 18 società operanti nel settore degli imballaggi di legno in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Sicilia; denunciati 18 responsabili.
Gli imballaggi in legno, chiamati anche pallets o bancali, sono beni durevoli con un proprio mercato gestito da aziende specializzate ed ampiamente sviluppato nelle più importanti zone industriali del territorio nazionale.
Secondo una relazione tecnica alla Camera dei Deputati, il 90% delle merci viene mobilitato tramite pallets ed ogni consumatore, insieme ai prodotti acquistati, sostiene mediamente il costo di quattro bancali all’anno. Oltre agli aspetti fiscali, non vanno trascurati quelli igienico-sanitari, se si pensa che i prodotti alimentari vengono trasportati su pallets che precedentemente potrebbero essere stati utilizzati nel trasporto di prodotti chimici pericolosi.
La frode scoperta dalla Guardia di Finanza era basata su imprese e società amministrate da prestanomi, senza alcuna capacità di gestione e potere decisionale, ma che, dietro compenso, si assumevano la responsabilità dell’evasione fiscale.
Gli acquisti dei pallets venivano effettuati totalmente in nero e poi “regolarizzati” mediante società fittizie, dette “cartiere”, costituite al solo scopo di emettere fatture false per la vendita dei bancali, offerti in questo modo sul mercato a prezzi inferiori.
I 18 denunciati, peraltro già pregiudicati per gli stessi reati, hanno utilizzato la struttura di frode messa in piedi per evadere il fisco, anche per riciclare pallets rubati; grazie alle fatture false, due società di Cesena e di Forlì hanno celato a lungo la provenienza furtiva dei bancali che vendevano.
L’attività criminosa ha permesso di evadere in tre anni oltre 15 milioni di euro e 3 milioni di I.V.A.; grazie alle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Forlì, i responsabili della frode rischiano, oltre alle ingenti sanzioni amministrative, anche la reclusione da sei mesi a sei anni.