L’ambasciatore della Corea del Sud in Italia Kim Young-Seok è stato oggi a Modena per una breve ma intensa visita al Gruppo USCO di Massimo Galassini. Un incontro che fa seguito a un invito a Roma, presso l’ambasciata sudcoreana, che l’ambasciatore ha rivolto alcuni mesi fa ai più alti vertici dell’impresa modenese.
Prima di arrivare presso la sede di USCO, il diplomatico, accompagnato da Galassini, ha voluto incontrare il sindaco di Modena Giorgio Pighi per testimoniare la vicinanza del popolo sudcoreano alla sofferenza dei tanti modenesi colpiti dal sisma che ha distrutto intere comunità e un importante tessuto economico e produttivo.
L’interesse dell’ambasciatore nasce dalle strategie di USCO che nel Paese asiatico ha visto importanti potenzialità e occasioni di sinergie. Infatti, a dispetto delle migliaia e migliaia di chilometri che li separano, il nostro Paese e la Corea del Sud hanno numerose affinità, soprattutto sotto il profilo industriale e manifatturiero.
La dimostrazione più efficace è che USCO, gruppo leader a livello internazionale nei prodotti per macchine movimento terra, fin dal 2005 ha scelto di investire in Corea del Sud con una strategia che da allora ha consentito un’espansione in settori strategici nel continente asiatico e che nel contempo ha favorito una crescita, anche occupazionale, in Italia.
Risale al 2005 la prima occasione di USCO in terra sudcoreana, con l’acquisizione di una partecipazione paritetica in Kut, azienda leader nella produzione di catene, suole e settori per sottocarri cingolati, con sede a Jinju, che nel 2011 è diventata di proprietà di Galassini al 100 per cento.
Oggi lo stabilimento sudcoreano impiega 207 persone, è autonomo dal punto di vista operativo e ha visto crescere il suo fatturato da 21,5 milioni di dollari nel 2004 ai 72,2 milioni del 2010, con una ulteriore accelerazione l’anno scorso a 98,1 milioni.
Come si diceva, la strategia di USCO, di cui l’espansione in Corea del Sud fa parte, non è mai stata legata a un’ottica di delocalizzazione, ma piuttosto a una lungimirante interpretazione di scenari e prospettive del mercato a medio lungo termine.
Infatti, in pochi anni, il Gruppo USCO è passato da circa 150 dipendenti a Modena, a oltre 300 addetti (sempre nelle sole sedi modenesi del Gruppo, nel frattempo ampliate e diversificate) e a un bilancio consolidato che, nel 2011, si è chiuso a 280 milioni di euro, rispetto ai circa 50 milioni del 2004.