Nei giorni scorsi, la Guardia di Finanza ha portato a termine un’importante operazione di controllo economico sul territorio reggiano. Pur apprezzando l’impegno delle Forze dell’ordine per assicurare il rispetto della legge, riteniamo opportuno sottolineare alcuni aspetti della lotta all’evasione. Sgombriamo subito il campo da qualsiasi dubbio: Confcommercio è contro l’evasione fiscale; non può essere altrimenti. Al tempo stesso, però, non ci stiamo a una strumentalizzazione dei dati che, a nostro giudizio, è eccessiva per diversi motivi:
1) Si continua a utilizzare il metodo della spettacolarizzazione come se tutti i mali dell’evasione fossero riconducibili agli scontrini non emessi dai commercianti. Ricordiamo, a questo proposito, che il commercio è già soggetto al controllo degli studi di settore e che, nell’accordo fatto a suo tempo con l’Amministrazione finanziaria, questo strumento doveva esonerare dall’emissione degli scontrini e delle ricevute.
2) Oggi chi evade sbaglia, ma spesso lo fa per sopravvivere. E’ un comportamento sbagliato ma è dettato dall’assurdità di una pressione fiscale che ha superato ormai il 50% dell’utile. Le attività continuano a chiudere e se nel settore ci fossero tutto quel guadagno e tutti quei soldi evasi, non si spiega come mai le saracinesche continuino ad abbassarsi.
3) Per combattere l’evasione fiscale bisogna ridurre la pressione fiscale e non aumentare l’Iva, lo dicono le basi fondamentali dell’economia; ma il Governo continua a fare il contrario.
4) Occorre mettere mano anche là dove è più scomodo: i circoli, le fatture delle sponsorizzazioni, le fatture gonfiate, i rimborsi spese dei manager delle grandi aziende: si troveranno sicuramente risorse ben più importanti per l’erario che non colpendo soltanto i commercianti che sono prede facili.
5) Non dimentichiamo il peso preponderante che sull’evasione ha il settore dell’edilizia, il lavoro nero, gli affitti non dichiarati o dichiarati in parte, le compravendite parzialmente in nero per non pagare le imposte. Scovare queste attività richiede un lavoro maggiore: non vorremmo che ci si accanisse solo sul settore del commercio, già soggetto agli studi di settore e il cui peso sull’evasione è marginale, trascurando invece livelli assai più importanti dove anche i valori sono ben più importanti.
6) Bisognerebbe anche ricordare a tutti che quando non si chiede uno scontrino in cambio di uno sconto, chi evade è anche il consumatore, che spesso si vede scontare l’Iva. Proprio per questo siamo tutti invitati a richiedere gli scontrini, e anche a conservarli: a volte le contestazioni avvengono perchè lo scontrino viene emesso ma il consumatore non lo prende.
7) Non bisogna trascurare l’impatto che la spettacolarizzazione ha sull’opinione pubblica, al di là di informare e disincentivare i comportamenti sanzionati. Infatti, si possono leggere dei commenti online estremamente violenti come “a morte gli evasori” o “ergastolo agli evasori”. Non vorremmo davvero vedere alimentati comportamenti violenti in un momento di forti tensioni sociali.