Si è svolto mercoledì 13 giugno la serata, organizzata dal Comune, dedicata alla sicurezza e alla prevenzione degli episodi di microcriminalità, intitolata: «Vivere sicuri». All’appuntamento erano presenti il sindaco di Casalgrande e il comandante del Distretto della Polizia municipale di Casalgrande Davide Golfieri.

Per il sindaco Rossi: «esiste un’emergenza di tipo culturale e sociale, che provoca all’interno della nostra comunità, uno stato di forte insicurezza, che coinvolge tutta la popolazione. Una insicurezza che non è solo legata alla criminalità e ad atti vandalici, ma riguarda la propria situazione lavorativa, l’ambiente, l’alimentazione, e, più in generale, il futuro delle persone. In un momento di crisi anche economica, bisogna mettere in delle iniziative che diano risposte non solo di ordine pratico, ma anche capaci di coinvolgere maggiormente i cittadini nella tutela dei propri luoghi da un alto e in una maggiore partecipazione civica. A tal fine, occorre promuovere una sorta di «tavolo dell’agio», cioè un incontro tra i rappresentanti delle agenzie educative e di sviluppo delle nostre comunità, così come favorire i presidi dei cittadini nei luoghi pubblici, anche attraverso eventi ricreativi che riducono la sensazione di insicurezza, poiché se i luoghi sono vivi, l’incertezza scompare.

Questo perché la sicurezza dei cittadini e dei luoghi, seppure importante, non passa solo dalla videosorveglianza, dall’illuminazione pubblica o dall’incremento degli agenti: noi come amministrazione possiamo certo aumentare la dotazione organica, ma credo che non basterebbe mai, di fronte a una popolazione che chiede di aumentare continuamente i presidi. Da parte nostra, la riqualificazione è stata messa in campo, e nelle aree di degrado urbano, in diversi giorni della settimana il servizio di polizia municipale è attivo fino alle 24, è aumentata la dotazione organica dei Carabinieri, e spendiamo in un anno, per l’illuminazione pubblica, una cifra molto consistente.

Il Comune ha inoltre deciso di farsi carico di un importante investimento per realizzare la Caserma dei carabinieri, per un importo di 1.200.000 euro, compensati in parte da un accordo urbanistico, e in parte dalla delocalizzazione de L’Affare. Si tratta di un’opera positiva per l’Arma, che opererà finalmente in condizioni migliori. L’edificio presenta degli spazi comuni, degli spazi per ospitare militari che provengono da fuori, e una maggiore qualità degli ambienti. Puntiamo ad aumentare la presenza di carabinieri, che si troveranno a lavorare in una Caserma situata nel cuore del capoluogo.

Infatti, la struttura si trova a 150 metri dal Comune, in una strada che tra poco vedrà anche l’apertura del polo socio-sanitario di via Botte, e vicino a una strada di grande percorribilità come via Berlinguer. La caserma consta di tre piani, ed esternamente è realizzata con pareti ventilate in prodotto ceramico, anche per valorizzare la grande eccellenza di questo distretto. La struttura inoltre –ha concluso il sindaco- prevede due ingressi separati, una per il pubblico e una per i militari, e diversamente dall’attuale, potrà ospitare anche carabinieri donne, poiché esistono i servizi e le strutture per entrambi i sessi».

Per il comandante Golfieri: «Il Corpo Unico dei quattro Comuni (con Scandiano, Castellarano e Rubiera), ha un numero verde, 800.22.77.33, attivo negli orari di apertura del servizio, e un unico database che consente di agire su tutti e quattro i Comuni. È stato unificato l’ufficio sanzioni, e sono stati attivati l’ufficio di polizia giudiziaria e l’ufficio di infortunistica stradale. Tutto questo nell’ottica di dare un servizio unico, e che può offrire ai cittadini degli orari prolungati e una tutela costante».

È intervenuto al dibattito anche il Maresciallo Filadelfo Furnò, comandante della stazione di Casalgrande, tracciando un profilo della situazione casalgrandese: «in realtà i numeri dei reati sul nostro territorio ono costanti –ha spiegato il militare- ma la percezione di insicurezza da parte dei cittadini è aumentata. Certo, i numeri crescenti della delinquenza rumena devono preoccupare, ma è una realtà che stiamo cercando di fronteggiare. Il numero di agenti non sarà mai sufficiente per gestire le esigenze di diciannovemila abitanti, ma proprio per questo occorre che vi sia una maggiore partecipazione dei cittadini, che oggi è ai minimi storici. È fondamentale, per dare il via ai nostri controlli –ha concluso Furnò- l’occhio vigile dei cittadini che si insospettiscono di fronte a fenomeni o episodi poco chiari».