Sarà la visita guidata in notturna, all’elegante complesso Liberty delle antiche terme della Salvarola, anticipata da una cena in ristorante tipico, a caratterizzare il nuovo appuntamento, sabato 16 giugno, con La notte dell’arte, in cui il gusto di un’ottima cena con menù tradizionale si unisce al piacere e alla cultura delle visite guidate in notturna alle principali bellezze artistiche della città di Sassuolo.

Il programma della serata, che cade in concomitanza con La notte celeste delle terme, prevede, dalle ore 20, cena con menù tradizionale, a prezzo concordato di 25 Euro, bevande incluse, presso il ristorante ‘Posto giusto’, via Salvarola 109. Qui lo storico dell’Arte Claudio Silingardi, introdurrà la serata e sarà a disposizione dei commensali per rispondere ad eventuali domande sulla storia e sulle caratteristiche del luogo del luogo da visitare.

A seguire, dalle 22, è previsto lo spostamento nel complesso delle terme per la visita guidata.

Per la cena è obbligatoria la prenotazione, entro le ore 12 di sabato 16 giugno, all’Ufficio Relazioni con il pubblico del Comune di Sassuolo: 0535-1844801

E’ possibile partecipare anche solo alla visita gratuita, con ritrovo alle ore 22, presso l’ingresso delle Terme della salvarola.

Le antiche terme della Salvarola: cenni storici

“Già nota in epoca romana, la sorgente d’acqua salso-bromo-iodica della Salvarola divenne famosa soprattutto grazie al medico sassolese Giambattista Moreali, che nel 1764 la raccomandava per le benefiche qualità, definendola “divina”. Fu proprio grazie alle ricerche volte a sondare le proprietà curative della fonte della Salvarola che, nel 1760, Moreali ottenne dal duca Francesco III d’Este, “in grazioso perpetuo livello”, la sorgente, che apparteneva alla Camera Ducale.

Il progetto dello stabilimento termale, inaugurato nel maggio del 1909 ma in realtà terminato solo nel 1910, fu affidato all’architetto Pietro Carani – a cui è attribuita anche la sontuosa Villa Ida Rangoni di Spilamberto, presso le sponde del fiume Panaro – che propose una serie di corpi monopiano, articolati attorno a giardini interni, raccordati tra loro da un blocco comune: una palazzina liberty in cui erano ublicati l’atrio e gli uffici dell’amministrazione. Chiuso nel 1915, anche a causa dello scoppio della Grande Guerra, lo stabilimento riaprì ufficialmente solo nel 1958, grazie all’intervento del commendatore Vincenzo Gibertini, che acquisì la proprietà, tuttora appartenente agli eredi, rilanciando le Terme della Salvarola ai più alti livelli del settore.