Italia sotto la neve e con temperature polari nonostante l’inizio di marzo, ininterrottamente nella morsa del maltempo da circa tre settimane. ”E’ un fenomeno abbastanza estremo e certamente anomalo per quanto riguarda la durata e l’intensità”, ha detto Giampiero Maracchi, direttore dell’Istituto di Biometeorologia del Cnr di Firenze.
Guardando indietro nel passato, ”non si è mai verificato negli ultimi 15 anni”, ha aggiunto l’esperto, sottolineando l’eccezionalità della situazione con cui è da giorni alle prese il Paese e che rispecchia un inverno ”decisamente ritardato”.
Il fenomeno, ha spiegato Maracchi, ”è abbastanza estremo. Se si vede la serie storica, situazioni di nevicate e perturbazioni presenti alla fine di febbraio o all’inizio di marzo sono piuttosto normali. In questo caso, è invece anomalo, eccezionale il fatto che tale situazione di maltempo sta ormai durando da parecchi giorni, circa tre settimane, e che è intenso”. Anche dal punto climatologico, ha sottolineato l’esperto, la situazione è particolare: da un lato c’è un blocco di aria fredda che arriva dal nord, dall’altra un fronte di aria umida che giunge dal sud, che scontrandosi tra loro danno luogo a perturbazioni e precipitazioni anche nevose.
Un’altra ”anomalia”, secondo il biometeorologo, è rappresentata dall’aver avuto un ”autunno caldo e un inizio di inverno non particolarmente freddo. La stagione invernale si è dunque spostata in avanti nel tempo, è ritardata. Se queste condizioni di maltempo si fossero verificate tra la fine di dicembre e gennaio sarebbero state abbastanza normali”. Quanto ai ritardi o agli anticipi, ”è un fatto che ormai negli ultimi anni si verifica in diverse circostanze ed è legato a modifiche nella circolazione di masse d’aria in generale”.
In ogni caso, ha aggiunto Maracchi, una situazione del genere, come quella in atto in queste settimane, ”non si è mai verificata negli ultimi 15 anni. E’ questa la frequenza”. Quanto ai prossimi giorni, secondo l’esperto, ”per il momento, vedendo la formazione delle pressioni, è probabile che aria fredda, neve e temperature basse interesseranno l’Italia ancora per una-due settimane. E’ altrettanto probabile che non appena questo blocco si sarà esaurito, nella seconda metà di marzo, con l’arrivo di aria calda dall’Atlantico, si passerà subito, in modo improvviso a temperature primaverili”.
(Fonte: Ansa)