“Cercheremo, caro Cev, di proseguire una politica ed un impegno civile all’altezza dello sguardo della gente che ti ha voluto bene”. La commozione che vince ancora, la voce che si spezza, il ricordo di Maurizio Cevenini nelle parole di Matteo Richetti, presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, Assemblea che nella seduta di oggi ha voluto ricordare il consigliere regionale del Pd, membro dell’Ufficio di Presidenza, deceduto lo scorso 8 maggio. Una commemorazione solenne, toccante, alla presenza della figlia di Cevenini, Federica, e del fratello, Gabriele. In Aula il presidente Vasco Errani e gli assessori, i consiglieri regionali, tantissimi dipendenti e collaboratori della Regione e lo spazio riservato al pubblico senza un posto libero. E una rosa bianca sul banco che era di Cevenini, il primo a destra della seconda fila, di fronte a uno degli ingressi dell’Aula. E un minuto di silenzio, alla fine, vero, struggente, seguito da una sospensione dei lavori che ha permesso a Richetti ed Errani di consegnare ai famigliari di Cevenini i tanti messaggi, telegrammi, lettere di cordoglio e dolore arrivate da subito e comunicare loro l’intenzione di apporre un’opera a lui dedicata, un ricordo permanente e indelebile di Maurizio Cevenini negli spazi dell’Assemblea antistanti l’Aula.
“E’ onestamente difficile per tutti noi oggi partecipare ai lavori dell’Assemblea legislativa, la prima senza Maurizio Cevenini – ha sottolineato Richetti, intervenuto a nome dell’intera Assemblea e della Giunta con una riflessione condivisa in precedenza con Errani -. Voglio ringraziare la famiglia, la figlia Federica, il fratello Gabriele, per la loro presenza e il loro profondo rispetto mostrato per le istituzioni democratiche. E voglio ringraziare le tante autorità di tutta la regione – e non solo – che ci hanno fatto arrivare di persona il loro affetto per Maurizio”.
“Il Cev c’è… era uno slogan rassicurante anche per noi. La sua assenza oggi ci porta via non solo un amico, non solo un autorevole collega ma ci priva di un pezzo di identità di questa Assemblea regionale. Il 10 maggio è stato il secondo compleanno dal nostro insediamento in Aula. Un compleanno più triste a angosciante non poteva essere. La morte di Cevenini è avvenuta qui. Ci ha fatto tutti precipitare dentro al dolore angoscioso di chi ha sempre trovato nel suo sorriso un messaggio rassicurante. Ci ha fatto affondare dentro al dolore di mille ricordi, piccoli e grandi, bellissimi, emozionanti e sofferti. Ci ha fatto precipitare dentro un’angoscia e un interrogativo senza risposta. Ci ha costretto – ha proseguito Richetti – a riconoscere a noi stessi l’insoddisfazione e anche l’inquietudine del nostro fare quotidiano, come se faticassimo a cogliere l’essenziale, a sentirci pienamente in una dimensione di servizio. E questo gesto ha squarciato la nostra fragilità trasformandola in frammenti inservibili”. Ma “come recita una dolce poesia di Auden, ‘il sole scintillante non ha voce per chiedere come muore un uomo…. Ma esistere è credere di conoscere coloro per cui portiamo il lutto e per cui piangiamo’”.
Maurizio Cevenini “era un collega e prima di tutto un amico. Come lo è stato di tutti i bolognesi. Dei suoi compagni di partito, dei suoi colleghi di Commissione, di noi suoi colleghi in Ufficio di presidenza. Dei consiglieri che siedono dall’altra parte dell’emiciclo sui banchi dell’opposizione. Degli assessori e del presidente Errani. Di tutti noi. La sua impronta, la sua presenza gentile, discreta, è stata certo più incisiva di quel che è apparso all’esterno, tanto da essere assunta ad elemento fortificante della nostra identità di Consiglieri e di Assemblea. E per questo vogliamo onorarne la memoria, in accordo con tutti i capigruppo e la Giunta Errani, con un ricordo permanente e indelebile dedicato a Maurizio in questi luoghi dove tutti noi, quotidianamente, avevamo a che fare con la sua ‘bella politica’”.
Tante le cose fatte da Cevenini in Assemblea: “Abbiamo lavorato fianco a fianco nella riforma del sistema, sulla riduzione dei