Solo la metà degli edifici scolastici modenesi ha il certificato di prevenzione incendi, mentre il 40 per cento non possiede quello di conformità edilizia o di agibilità; in compenso in tutte le scuole si effettuano ogni anno le prove di evacuazione che, tuttavia, a causa delle dimensioni delle classi producono uno stress notevole su insegnanti e studenti. In generale, comunque, nella maggior parte delle scuole le aule non sono adeguate all’elevato numero di alunni, che in taluni casi supera addirittura le trenta unità, a fronte di un massimo di 25 alunni stabilito dalla normativa. A monitorare la situazione delle scuole modenesi sotto l’aspetto della salute e sicurezza sono i sindacati Cisl Scuola, Flc-Cgil e Uil Scuola di Modena, che hanno costituito un gruppo di lavoro intersindacale formato da rsu (rappresentanze sindacali unitarie) con incarichi di rls o rspp (rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza o responsabili del servizio di prevenzione e protezione) e delegati d’istituto. Il progetto è stato ribattezzato “T.a.p.i.r.o.”, acronimo che sta per “Tutti assieme per informare responsabilizzare organizzare”; nello scorso anno scolastico il gruppo ha raccolto i dati, li ha analizzati e trasmessi alle istituzioni scolastiche, enti locali, vigili del fuoco, Azienda Usl. Il progetto è stato presentato oggi all’auditorium dell’Itis Fermo Corni in un incontro al quale hanno partecipato anche i segretari provinciali della Cisl Scuola, Monica Barbolini, Flc-Cgil, Stefano Colombini, e Uil Scuola, Liviana Cassanelli. I sindacati denunciano che, nonostante la sicurezza dell’edilizia scolastici rappresenti una vera e propria emergenza nazionale, a Modena manca un’anagrafe completa che fotografi e aggiorni la situazione edificio per edificio.
«Ci ha colpito innanzitutto la scarsa cultura per la prevenzione del rischio. Noi stessi – affermano Cgil-Cisl-Uil – abbiamo potuto ricavare un quadro incompleto della situazione perché ha risposto al nostro questionario solo poco più di un terzo (24 scuole e/o distretti e nove plessi) delle 95 istituzioni scolastiche di Modena». Dalla ricerca emerge che il problema delle sicurezza è molto sentito dai genitori che hanno figli nella scuola dell’obbligo, soprattutto primaria, mentre non è avvertito dalle famiglie con figli alle superiori. «Scopo del nostro lavoro non era solo raccogliere dati, – continuano Cisl Scuola, Flc-Cgil e Uil Scuola – ma anche verificare se nelle nostre scuole si investe per educare i giovani al rispetto dell’ambiente scolastico e per formarli alla cultura della sicurezza. Ebbene, i dati ci dicono che c’è molto da fare».
Risulta un rapporto difficile tra i responsabili della sicurezza e il personale scolastico, una scarsa considerazione della figura del Rls (rappresentante dei lavoratori per la sicurezza), frequenti casi di sovraffollamento nelle classi, insufficiente comunicazione tra i diversi plessi della stessa scuola. Alcuni edifici scolastici hanno armadi non ancorati, porte con vetrate, aperture di finestre pericolose, problemi di controllo dell’aerazione; in alcuni casi i dirigenti scolastici sottovalutano le problematiche connesse alla sicurezza e segnalate dai lavoratori. I docenti lamentano, inoltre, un aumento dei carichi di lavoro, soprattutto nella primaria, mentre tra il personale ata si registra un aumento degli infortuni. «Bisogna innanzitutto superare la cultura dell’emergenza e sviluppare una metodologia d’intervento basata sulla programmazione. Serve, inoltre, maggiore informazione e formazione rivolta a tutte le persone che vivono nella scuola, dai dirigenti agli studenti. È necessaria, infine, – concludono i sindacati – una più stretta collaborazione tra gli enti locali, proprietari degli edifici, e le istituzioni scolastiche a tutti i livelli».