“Dopo il raddoppio delle segnalazioni di sospetto riciclaggio nelle banche modenesi solo nell’ultimo semestre, ora anche il rapporto di Confesercenti ci sottolinea che Modena ha raggiunto livelli preoccupanti per quanto riguarda la criminalità organizzata. Usura, estorsioni, 350 incendi dolosi negli ultimi anni nei confronti di cantieri, esercizi pubblici e mezzi di lavoro sono l’evidenza di un fenomeno in espansione. Un quadro devastante che non era nemmeno immaginabile solo pochi anni fa. Primati poco invidiabili che mettono Modena e la sua provincia al top nella poco invidiabile classifica di presenza della criminalità organizzata. E’ bene che si parli sempre di più di queste cose perché proprio in un momento di crisi come questo la società è più vulnerabile. In provincia di Modena abbiamo superato il livello delle infiltrazioni mafiose. Siamo già arrivati ad un pericoloso radicamento. Non possiamo poi dimenticare che, oltre alle tipologie di reato denunciate nel rapporto, siamo spettatori di un avvenimento che non ha precedenti per Modena. Il giornalista Giovanni Tizian, che lavora nella nostra città, è costretto a vivere sotto scorta per il solo fatto che scrive di criminalità organizzata al nord. A questo punto le simboliche prese di posizione non bastano. Si ha l’idea che oltre generiche affermazioni di condanna non tutti abbiano ben compreso il pericolo. Quindi, se da un lato è doveroso rendere merito alle Forze dell’Ordine e alla Magistratura per impegno e risultati conseguiti fino ad oggi, dall’altro tutti questi sforzi rischiano di essere vani se non ci sarà una risposta unitaria della società modenese. Istituzioni, partiti, sindacati, associazioni e la gente devono remare tutti dalla stessa parte. Ognuno è chiamato a denunciare quello che non funziona e a fare muro contro questo cancro. E’ la prima regola per contrastare adeguatamente la criminalità organizzata”.
Interviene così il Consigliere regionale Andrea Leoni, del Pdl, alla luce dei dati del rapporto SOS Impresa-Confesercenti che hanno evidenziato il triste ‘primato’ di Modena come presenza di attività legate alla criminalità organizzata.