Il Comune di Mirandola affiderà i propri procedimenti di valutazione dell’impatto ambientale (Via) all’unità operativa della Provincia di Modena. L’accordo, in base al quale il Comune mantiene il ruolo di autorità competente sul procedimento e la Provincia si impegna a svolgere la attività tecniche, amministrative e di coordinamento necessarie per la verifica e la valutazione di impatto ambientale, è contenuto in una convenzione che è stata approvata dal Consiglio provinciale con il voto favorevole di Pd e gruppo Misto. Astenuti Pdl, Lega nord e Udc.
Come ha spiegato Stefano Vaccari, assessore provinciale all’Ambiente, «il Comune rimane il referente del procedimento di Via e la Provincia mette a disposizione la struttura che svolge l’istruttoria, per la parte di competenze e professionalità che la Provincia stessa ha costruito in questi anni. Il Comune di Mirandola – ha proseguito l’assessore – invece di creare una propria struttura per l’unico caso di valutazione di impatto ambientale che si è presentato in questi anni, ha chiesto, come prevede la legge, di avvalersi dell’ufficio competente della Provincia».
Aprendo il dibattito, Lorenzo Biagi (Lega nord) ha osservato che in genere i procedimenti di Via si chiedono per gli allevamenti di animali e per le cave. «A breve, con i lavori per la Cispadana – ha affermato il consigliere – si apriranno molte cave e nessun Comune è dotato di uffici competenti per la Via, quindi il rischio è che si riversino tutti sulla Provincia, intasando gli uffici, o che, mancando oggi una programmazione, creino in tutta fretta uffici non all’altezza». Per Serena Bergamini (Pd) potersi appoggiare alla Provincia «è un’opportunità determinante per i Comuni che in questo modo risparmiano energie e risorse, evitano lo spreco di un servizio che utilizzerebbero pochissimo e allo stesso tempo utilizzano al meglio le competenze della Provincia, unica ad avere le forze necessarie per formare e aggiornare costantemente gli uffici su una materia così complessa». «Ma se lo facessero tutti i Comuni – ha replicato Dante Mazzi (Pdl) – sarebbe molto oneroso per la Provincia in un momento di risorse in calo. È vero che i Comuni oggi hanno risorse ancora minori e quindi la cosa più opportuna sarebbe incentivare la creazione di questi uffici a servizio delle Unioni dei Comuni, che sarebbe anche un modo per proiettarsi nel futuro». D’accordo con la convenzione Patrizia Cuzzani (gruppo Misto) per la quale «l’operazione di mettere in rete le competenze, tra l’altro senza costi per la Provincia, ha un valore ancora maggiore in un’ottica di area vasta». Per Fabio Vicenzi (Udc) la «strada maestra non è dire ai Comuni che gli uffici della Provincia sono sempre a loro disposizione ma valutare l’ipotesi delle Unioni e aiutare il territorio a crescere».