Una considerazione del coordinatore regionale dei giovani e organizzativo provinciale di Alleanza Per l’Italia, Alessio Pecoraro, sulla città di Sassuolo.
“Non ci si può limitare a dare l’etichetta di anno horribilis della cultura a Sassuolo al 2011. E’ da molto tempo che la nostra città vive un lento ma costante declino è ora di invertire la tendenza altrimenti soprattutto per noi giovani e con un titolo di studio medio alto sarà sempre più difficile scegliere di vivere e crescere professionalmente a Sassuolo. Senza questa premessa si finisce per fare solo propaganda politica.
L’analisi del consigliere del Partito Democratico Morini ha lo stile della vecchia politica, si limita solamente alla critica, nessuna proposta costruttiva. A chi e cosa serve un politico privo di idee? A mio avviso lo stile “quando c’eravamo noi andava tutto bene, ora tutto male” è superato e questo tipo di politica per dirla alla Renzi è da “rottamare”.
Le criticità di Sassuolo sono sotto gli occhi di tutti, dalla crisi del lavoro, a quella dell’offerta culturale. E’ impensabile che la nostra città non abbia una sala cinematografica, non riesca a sfruttare appieno le potenzialità del palazzo Ducale, non riesca a valorizzare al meglio il lavoro delle tante associazioni sul territorio, oggi però limitarsi a sottolineare ciò che non va è un esercizio inutile che serve solo ad alimentare le proprie ambizioni personali senza portare nessuna utilità reale alla città. Per limitarci alla cultura fu proprio il centrosinistra, del quale Morini da quindici anni è esponente, a mandare a casa una delle menti più illuminate nel settore come Francesco Genitoni per “giochi di bottega” e se oggi Sassuolo non ha un disegno urbanistico chiaro lo si deve alla confusione in materia che ha prodotto tre assessori all’urbanistica in cinque anni (Diamanti, Giovanelli e Cavani) nella giunta di cui il consigliere del Pd faceva parte e che è stata bocciata dai sassolesi.
A metà mandato Caselli deve avere l’obiettivo, secondo me, di cambiare passo, di scommettere su sfide difficili ma che si possono vincere. C’è bisogno di proposte e di metterle in campo adesso. Il bipolarismo muscolare e rissoso delle promesse e degli spot ha portato più danni che benefici e qualcuno non ha ancora capito che quella stagione è alle nostre spalle e che oggi la politica non può essere un club esclusivo dove far crescere ambizioni e privilegi ma un
luogo inclusivo aperto alle idee ed ai contributi di tutti. Le idee non possono avere tessere di partito e solo con quelle si può cambiare davvero. C’è bisogno di collaborare tutti insieme per il bene di Sassuolo.
Il mio augurio, da cittadino prima di tutto, è che si possa passare dalle parole ai fatti in breve tempo e che chi ha l’onere e l’onore di guidare Sassuolo, maggioranza ed opposizione, possa compiere quello scatto creativo e coraggioso per ritornare ad essere attrattivi per i giovani e non solo. Se la politica si riduce a propaganda o critica ed occupazione delle poltrone è una sconfitta per tutti”.