Il processo di appello per il crac Parmalat ha subito una breve interruzione intorno alle 11.30 perchè un lieve malore ha colto Calisto Tanzi. L’ex patron della Parmalat, che era seduto in mezzo ai suoi difensori, è parso flettere il capo in avanti. Per questo il presidente Francesco Maddalo ha accordato una pausa di dieci minuti. Tanzi è uscito dall’aula accompagnato dagli agenti, che lo hanno aiutato a camminare, ed è tornato in aula dopo dieci minuti. I difensori hanno ribadito con i cronisti la preoccupazione per le condizioni di salute del loro assistito. “‘Non si è sentito molto bene – ha spiegato Gianpiero Biancolella, uno dei difensori – questa è la prova evidente dei motivi sociali e umanitari per cui il legislatore ha previsto che un ultrasettantenne, ove non vi fossero motivi ostativi, e nel caso di Tanzi non ci sono, potesse scontare in detenzione domiciliare il residuo della pena”. ”Per motivi di riservatezza non possiamo rivelare quali siano state le cure e gli interventi a cui è stato sottoposto – ha aggiunto – credo che vedendolo ci si renda conto di quali siano le sue reali condizioni”.

Il legale ha spiegato che Tanzi è voluto intervenire all’udienza perchè ”uno dei motivi per cui non è stata concessa la detenzione domiciliare dal Tribunale di sorveglianza è che si è scritto che Tanzi non si era presentato in udienza. Nonostante i difensori avessero detto che le condizioni di salute in quei giorni non lo consentivano. Tant’è che due giorni dopo è stato ricoverato in ospedale per un intervento molto serio e grave”.

I difensori hanno spiegato di aver presentato una nuova istanza per ottenere gli arresti domiciliari per il loro assistito, ma che sarà discussa solo a marzo. ”Abbiamo timore per la sua vita – ha detto Biancolella – non è un problema di adeguatezza della cura. E’ evidentemente il regime carcerario che crea questa situazione”.

Tanzi ha lasciato l’aula della Corte d’appello di Bologna attorno a mezzogiorno e mezzo. Finito l’intervento di uno dei suoi difensori, l’avvocato Filippo Sgubbi, Tanzi è uscito dall’aula Bachelet accompagnato da due agenti della polizia penitenziaria ed è stato fatto salire sul cellulare per fare rientro in carcere.