Sessanta delibere approvate, un centinaio di ordini del giorno discussi, 77 dei quali approvati, 130 interpellanze e 12 interrogazioni affrontate, oltre a una quarantina di comunicazioni. Sono i dati dell’attività del 2011 del Consiglio provinciale di Modena, caratterizzato da un’alta partecipazione alle sedute, con una media delle presenze che complessivamente supera il 90 per cento. In base ai dati forniti dalla Presidenza del Consiglio, infatti, su un totale di 30 consiglieri, ben otto non hanno mai perso nessuna delle 33 sedute. Anche i meno assidui hanno partecipato almeno a oltre il 70 per cento delle sedute, con l’eccezione di Marc’Aurelio Santi vittima di un grave infortunio che l’ha costretto a diverse settimane di assenza. Lo stesso presidente della Provincia Emilio Sabattini è intervenuto in 31 occasioni.
«Un’attività intensa e proficua grazie all’impegno di tutti i consiglieri, di maggioranza e di opposizione, che ha permesso di approvare importanti strumenti di programmazione per sanità e sociale, commercio e scuole superiori» commenta il presidente dell’assemblea Demos Malavasi ricordando anche che si sono svolti consigli tematici straordinari dedicati all’agricoltura (a Mirandola) e all’ambiente (a Vignola), mentre in una seduta si è affrontata la questione della lotta alle mafie «con il contributo di rappresentanti di organi dello Stato e delle forze economiche e sociali per riconfermare che questa rappresenta una priorità del nostro impegno».
Sono stati quasi un centinaio, inoltre, gli incontri dei vari organismi nei quali si articola il funzionamento del Consiglio provinciale: le quattro commissioni consiliari che svolgono il lavoro istruttorio (49 riunioni), la conferenza dei capigruppo (34), l’ufficio di presidenza e la commissione Controllo e garanzia.
Tra i passaggi significativi avvenuti nel 2011, Malavasi ricorda anche la delibera con la quale si è dato il via libera alla costituzione di Seta, la nuova società di trasporto pubblico dell’Emilia occidentale; la sentenza di primo grado del processo per la strage nazista di Monchio del marzo 1944, in cui la Provincia si era costituita parte civile; la seduta straordinaria del Consiglio in occasione della celebrazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia «nella quale si è riaffermato il valore dell’unità nazionale e l’impegno a realizzare i valori di libertà e giustizia sanciti dalla Costituzione».
La tabella con le presenze dei consiglieri provinciali nel 2011
IL PRESIDENTE MALAVASI “NEL 2012 ATTENZIONE AI GIOVANI E ALL’OCCUPAZIONE”
Il nuovo ruolo delle Province nell’ambito della riforma istituzionale sarà sicuramente uno dei temi principali dell’attività del Consiglio provinciale nel 2012, ma per il presidente Demos Malavasi l’attenzione dovrà essere concentrata soprattutto sulle azioni per contrastare la crisi economica e sociale. «Sarà ancora un anno difficile – spiega Malavasi – con il rischio che chiudano imprese e si perdano altri posti di lavoro. Aumentano le famiglie in difficoltà e i giovani rappresentano l’anello debole della crisi. Proprio per questo dedicheremo una seduta del Consiglio alle iniziative che possono essere messe in campo per favorire lavoro e formazione per i giovani».
L’agenda del nuovo anno prevede anche l’adozione del nuovo Piano provinciale per la gestione dei rifiuti («un tassello fondamentale delle politiche ambientali»), mentre Provincia e Comuni «saranno chiamati ad approvare bilanci basati sul rigore e nel contempo improntati all’equità, alla crescita economica, sociale e culturale, alla sostenibilità ambientale. La priorità sono gli investimenti e per questo gli enti locali devono essere messi in condizione di poter impiegare le risorse disponibili in opere pubbliche necessarie e utili per creare lavoro».
Rispetto al nuovo ruolo che assumeranno le Province, destinate a diventare enti di indirizzo e di coordinamento delle attività in area vasta con organi di governo non più eletti direttamente ma dai Consigli comunali, Demos Malavasi afferma: «Accettiamo la sfida perché serve una profonda riforma di tutti gli organi della Repubblica che ridefinisca ruolo e funzioni dello Stato, delle Regioni, dei Comuni stabilendo chi fa che cosa e con quali risorse. Bisogna però evitare nuovi centralismi statali e regionali e chiusure campanilistiche dei Comuni. Serve invece collaborazione istituzionale e sociale. E’ necessaria una fase costituente per disegnare questo nuovo assetto – sottolinea il presidente del Consiglio provinciale – e non superficialità come è avvenuto fino a ora. In questi anni la Provincia di Modena ha dato un contributo importante allo sviluppo economico e sociale del territorio con scelte lungimiranti. Le realizzazioni fatte con la collaborazione dei Comuni e con le forze sociali sono un patrimonio da valorizzare e di cui andare orgogliosi. Il Consiglio provinciale – annuncia Malavasi – continuerà il suo lavoro con rinnovato impegno per affrontare le sfide che abbiamo di fronte, fino al termine naturale del mandato amministrativo nel 2014».