‘La grande paura ha soffocato il Natale’. La citazione del noto economista Giacomo Vaciago, si confà quasi a perfezione con l’andamento delle vendite natalizie sul territorio modenese. Dicembre come da tradizione si conferma periodo di regali, ma in modo decisamente più sobrio quest’anno, rispetto a quelli passati. Nemmeno la settimana prenatalizia è stata capace di invertire una tendenza che per gli operatori del commercio si era già manifestata nei mesi precedenti, “E anche i regali dell’ultimo minuto – dicono i commercianti – sono stati ‘merce rara nei giorni a ridosso del Natale”. “La situazione certamente non è positiva – fa sapere Confesercenti Modena dopo aver sondato l’andamento delle vendite natalizie di oltre un centinaio di esercizi attivi sul territorio provinciale – Difficile però trarre una unica tendenza vista la forte diversificazione di risultati tra le diverse categorie come anche all’interno di ciascun settore. Magari qualcuno ha provveduto ai regali con largo anticipo, chi si è rivolto al web e chi specie per l’abbigliamento attende i saldi. Più corretto, restando nell’ambito del periodo natalizio forse parlare di situazione a macchia di leopardo, in cui però il segno meno rimane predominante”.
Le categorie analizzate
Sotto la lente sono finite oltre un centinaio di imprese associate a Confesercenti operanti in 10 diversi settori: alimentare, giocattoli, libri, profumi, abbigliamento, elettronica di consumo, telefonia, elettrodomestici, gioiellerie ed infine bar e ristoranti. Agli operatori è stato chiesto di esprimersi riguardo: l’andamento delle vendite rispetto all’anno precedente, quali i prodotti più richiesti e quali invece hanno subito la maggiore contrazione.
L’andamento di ciascun settore
I settori in cui si è manifestata una certa stabilità sono stati l’elettronica di consumo, i libri, l’abbigliamento intimo e i giocattoli. In leggero calo rispetto alle aspettative, alcune tipologie di generi alimentari e la profumeria. Segni “meno”, purtroppo più marcati tra l’abbigliamento e le calzature, televisori ed elettrodomestici in genere, e i gioielli.
I più e ì meno venduti
Analizzando invece le diverse merceologie più vendute, nel settore dei generi alimentari (che complessivamente registra un -2%), spiccano quelli legati alla tradizione del Natale e della nostra provincia: zamponi, cotechini, tortellini e Parmigiano Reggiano che continuano ad essere un classico sulle tavole di modenesi per le feste. Meno invece vini pregiati – si è preferito da tradizione il Lambrusco – ma anche meno panettoni: vendite decisamente in calo quest’anno.
Andamento in linea con il Natale 2010 anche per i commercianti che operano nel campo dell’elettronica: i tablet, risultano tra i prodotti maggiormente acquistati e desiderati. Forte invece la contrazione che fanno registrare le vendite di elettrodomestici in particolare i televisori -15% rispetto lo scorso anno quando l’arrivo del digitale terrestre aveva offerto al settore un ragguardevole sostegno. Si arenano inoltre gli acquisti di grandi e piccoli elettrodomestici (impianti stereo, aspirapolvere, frullatori, etc.) e telefoni cellulari di fascia media e bassa, sostituiti dalle diverse tipologie di smart phone, un vero e proprio incremento in questo caso, oggetto del desiderio soprattutto tra i più giovani.
Tra i settori che registrano un andamento stabile rispetto al 2010 troviamo poi i libri: best seller e politica, sono risultati essere tra i generi più richiesti, mentre dopo il boom dello scorso anno calano in maniera decisa le vendite di libri di cucina. Segni meno anche nella profumeria, con cali medi intorno al -3%, mentre le note sono dolenti per: la gioielleria – collane, anelli, bracciali e orologi solo per pochi (-18%, rispetto allo scorso anno) – abbigliamento e calzature. Ad eccezione dell’intimo che si mantiene in linea col 2010, maglioni, cappotti e scarpe invernali fanno un ulteriore balzo all’indietro con perdite medie del -15%. Si salva il settore degli accessori moda di stagione – guanti, berretti e sciarpe che conferma il trend dello scorso anno.
Bar, ristoranti e locali pubblici, ribadiscono la tendenza registrata già nel dicembre 2010 e nella prima metà del mese, cioè quella di una diffusa abitudine a mangiare fuori casa nel periodo natalizio, compresi i giorni di Natale e Santo Stefano: numerose infatti le presenze nei locali, complice anche la rinuncia da parte di molti modenesi a trascorre le festività in vacanza, soprattutto all’estero. A diminuire però quest’anno sono stati pranzi e cene aziendali, prenotazioni ridotte drasticamente, in taluni casi anche della metà, come pure le ceste natalizie offerte dalle aziende ai propri dipendenti come strenna.
Confesercenti Modena, da ultimo riflette sull’andamento delle vendite natalizie, secondo le diverse aree geografiche provinciali: “Dall’analisi dei dati emerge abbastanza chiaramente che la zona di Vignola e pure l’area delle Terre dei Castelli è quella che risente meno dal punto di vista degli acquisti dei pesanti influssi delle crisi economica confermando maggior stabilità ed in qualche caso anche aumenti di fatturato rispetto al 2010. A livello intermedio, si colloca invece il territorio comunale di Modena e le zone della provincia come l’Area Nord e quella di Pavullo. Segnali di maggiore sofferenza sono giunti infine dal comprensorio di Sassuolo e dalla zona di Carpi”.