Le Federazioni regionali di Federalberghi (con tutte le sue Associazioni territoriali degli Albergatori), Fipe, Faita, Fiavet, aderenti alla Consulta regionale del Turismo di Confcommercio Emilia Romagna, ribadiscono la loro netta contrarietà all’introduzione della Tassa di Soggiorno nei Comuni dell’Emilia-Romagna, soprattutto a seguito del passo in avanti dei Comuni di Rimini e di Bologna intenzionati a proseguire in modo incondizionato con l’applicazione della Tassa.
Abbiamo proposto più volte ai Sindaci di sfruttare le misure introdotte con il Decreto “Salva Italia” per raccogliere risorse a favore dei Bilanci comunali ma dai Sindaci non abbiamo ricevuto risposte.
Solo i Comuni di Ferrara e di Cesenatico hanno preso posizioni coraggiose e responsabili approvando mozioni contro l’introduzione dell’imposta nei Consigli comunali e con conferenze stampa pubbliche.
Ci siamo rivolti più volte alla Regione, all’Assemblea legislativa, alla Giunta regionale, all’Assessore Melucci e al Presidente Errani, che più volte l’hanno dichiarata “iniqua”.
Ma nulla di concreto è stato fatto contro la Tassa ANTITURISMO.
La concertazione tra pubblico e privati che ha contraddistinto la storia della nostra Regione a livello nazionale è improvvisamente saltata; la confusione che ne deriva per le imprese ha preso il sopravvento su una organizzazione turistica regionale che ha sempre avuto la sua forza nello spirito d’accoglienza e nella fidelizzazione del turista.
Lo scenario che si prospetta è quello di una “polverizzazione” della Promozione turistica: ogni Comune si sentirà di fatto autorizzato a promuoversi autonomamente sui mercati – anche esteri – vanificando il lavoro fatto in questi anni per coordinare le attività di promo-commercializzazione e la razionalizzazione degli investimenti.
Con l’introduzione della Tassa di Soggiorno la nostra offerta sui mercati non sarà più competitiva e finirà fuori-mercato.
In questo momento chiediamo alla Regione e ai Sindaci un atto coraggioso e di responsabilità politica.
In particolare chiederemo alle Amministrazioni comunali di valutare l’ammontare dei residui attivi all’interno dei Bilanci.
Procederemo con ricorsi, presso le sedi opportune, nei confronti di quelle Amministrazioni che avvieranno una applicazione incondizionata della Tassa di Soggiorno per compensare le perdite dei Bilanci comunali senza utilizzare i residui attivi.
Procederemo altresì con ricorsi al TAR nei confronti di quei Comuni che decideranno di introdurre la Tassa di Soggiorno.