(Adnkronos) – La morte di Francesco Pinna, il ragazzo di 20 anni che ha perso la vita ieri mentre allestiva il palco dove avrebbe dovuto esibirsi Jovanotti, “è una tragedia enorme amplificata dal fatto che si stava lavorando per allestire ‘una festa’, un evento effimero che lascia il dolore e la morte fuori dai cancelli per una sera. E invece stavolta tutto si è ribaltato e ora c’è solo dolore sul mio palco distrutto”. Lorenzo Cherubini, in un lungo post pubblicato sulla sua pagina Facebook, torna sulla tragedia consumatasi ieri a Trieste. Il cantautore si sofferma anche sulle polemiche innescatesi con la morte del ragazzo.
“Le strumentalizzazioni – afferma – sono fuori luogo e mi feriscono perché inducono a pensare che nel mio tour ci sia del lavoro nero o sottopagato”.”Francesco Pinna – scrive – è morto lavorando al montaggio di una struttura fatta per far divertire migliaia di persone. La sua morte è una immensa tragedia per una famiglia e per il mondo dei concerti. Il suo era un lavoro a giornata ed era assunto con contratto regolare. Io personalmente pretendo sempre che tutti quelli coinvolti anche indirettamente in un lavoro che riguardi la mia musica siano sempre tutelati in ogni forma e anche in questo caso era cosi. Il mondo dei concerti è un settore serio dove non c’è approssimazione e improvvisazione e nei miei tour c’è totale rispetto delle leggi e delle persone”.
“A Trieste – prosegue Jovanotti – si stava lavorando come sempre quando prepariamo un evento. Non c’è giornata in cui una serie di funzionari pubblici non verifichino il corretto montaggio e non si presentino ad approvare i metodi di costruzione della struttura. La tragedia di Trieste ha lasciato a terra feriti e un ragazzo morto, Francesco Pinna di soli 20 anni, e noi tutti siamo sconvolti per quello che è successo”.I ragazzi come Francesco “non sono in tour con la squadra itinerante, composta di tecnici specializzati – spiega dunque il cantautore – ma lavorano localmente agli allestimenti che passano nella loro città. Aspettano l’arrivo dei camion e fanno la loro parte. Si tratta di lavori di supporto alla squadra itinerante. Questi ragazzi io li incontro spesso quando arrivo al palazzetto e capita che ci si scambi due parole, che ci si scatti una foto. Sono migliaia a fare questi lavori in Italia e spesso sono studenti che non hanno un lavoro fisso e che così si guadagnano qualche giornata. Francesco era uno di loro e aveva tutta la vita davanti a se e questa è la tragedia”.”Io so, e mi è stato confermato anche in questo caso, che in un tour come il mio e come tutti i grandi e piccoli tour che girano l’Italia – precisa Jovanotti – ogni lavoratore locale è assunto con un contratto in regola con le leggi dello Stato. Anche in questo caso era così”. “Francesco – scrive ancora Cherubini – è uno di quei ragazzi che lavorano a montare gli allestimenti dei concerti rock ma anche di eventi pubblici non di carattere musicale, che sono assunti dalle stesse cooperative. Francesco è morto per una fatalità davvero difficile da prevedere. Stamattina le prime indagini degli ingegneri non sono riuscite ancora a capire le dinamiche dell’incidente”.”Ho appena saputo – aggiunge che i feriti coinvolti nel crollo sono fuori pericolo. Queste persone sono con me sempre, ci vediamo tutti i giorni per mesi interi.
Finito il periodo insieme vanno a lavorare con altri tour importanti. Sono un mondo popolato di poche centinaia di tecnici altamente specializzati che rendono possibile l’esistenza dei concerti e degli spettacoli che ci fanno divertire. Siamo gente seria, appassionata, facciamo una vita e un lavoro gratificato dall’idea di accendere l’entusiasmo e l’emozione del pubblico. Francesco Pinna è morto costruendo una festa. La sua morte lascia un vuoto incolmabile nella sua famiglia che abbraccio con tutta la mia forza insieme a tutto il mondo dei concerti e dello spettacolo, che lui amava, come tutti noi”.Intanto l’Associazione degli organizzatori e produttori di musica popolare contemporanea dal vivo (Assomusica), smentisce la notizia sul compenso di 5 euro l’ora che avrebbe percepito Francesco Pinna. “Gli Associati, come in questo caso il promoter di Trieste che ha un’esperienza più che trentennale, si rivolgono a compagnie o cooperative di servizi alle quali a seconda della regione pagano dai 13 ai 16 euro l’ora per il personale impiegato. Nel caso specifico di Trieste il costo di un operatore è pari alla cifra di 13,50 euro l’ora. La professionalità dei nostri associati è certificata dalle migliaia di spettacoli che si svolgono nel nostro territorio ogni anno. Qualsiasi speculazione sull’accaduto è fuori luogo”, conclude Assomusica.