L’11 dicembre i Comitati “Se non ora quando” tornano in piazza. Lo fanno con una manifestazione nazionale a Roma, ma anche con iniziative e presidi locali, come accadrà a Forlì e in tante altre città, domenica pomeriggio.
E’ indubbio che l’ondata di indignazione scaturita dai comportamenti pubblici e privati dell’ex-premier Berlusconi offensivi della dignità delle donne italiane, fu alla base del sorgere di quel movimento, ma è ugualmente certo che la distanza tra la condizione femminile nel nostro paese e quella esistente nei paesi membri dell’Unione Europea nostri partner è una questione di cui i governi non possono non occuparsi, anche se sono governi di “salvezza nazionale”, quali il governo Monti.
Per questo motivo, considerata anche la gravità della situazione economica dell’Italia e dell’Europa, le donne continuano a voler far sentire la loro voce.
Tra l’altro, dopo un primo segnale di attenzione espresso durante le consultazioni dal presidente del Consiglio – ricevendo una delegazione istituzionale delle pari opportunità – il numero delle ministre scelte, nonostante i ruoli importanti è comunque ridotto, per non parlare dei sottosegretari tra i quali le donne sono quasi assenti. Non è un segnale positivo per un governo che si richiama agli standard europei in ogni sua azione.
Per questo motivo lo slogan scelto per la manifestazione “Mai più contro le donne, mai più senza le donne” è quanto mai opportuno. Il tema della crescita della occupazione femminile e della creazione di un grande piano nazionale per i servizi alla prima infanzia, sono fondamentali per ogni governo che voglia far uscire l’Italia dalla grave crisi in cui versa. Non dimentichiamo infatti che la povertà della famiglie, soprattutto nel sud del paese , dipende dal fatto che le donne non lavorano ed in gran parte anche da ciò dipende la ristrettezza del mercato interno.
Il lavoro delle donne crea maggiore ricchezza economica per tutti e pone le basi per più pieni diritti di partecipazione e cittadinanza per la stessa popolazione femminile. La parità non può essere invocata solo quando si tratta di parificare i trattamenti pensionistici, deve essere reale nella vita di ogni giorno. E’ proprio in una situazione di grave difficoltà, come quella attuale, che la risorsa costituita dai talenti delle donne del nostro paese va posta al centro delle scelte politiche ed economiche, perciò le manifestazioni dei Comitati “Se non ora quando” di domenica intendono chiedere al governo attenzione su questi temi, una richiesta che da parte mia è assolutamente condivisibile e che credo debba essere sostenuta anche da tanti uomini.
(Thomas Casadei, Consigliere regionale PD Commissione per la Promozione della piena parità tra donne e uomini)