In vista del congresso provinciale PDL gli schieramenti contrapposti, come ormai riportato da ogni organo di stampa locale, saranno due: da una parte (considerando i cosiddetti “big” del partito) l’attuale gruppo dirigente Camurani / Filippi / Pagliani e dall’altra un nuovo gruppo che fa riferimento all’ On.Barbieri e al capogruppo in comune a RE Cataliotti.
Sono sempre stato trasparente in ogni mia scelta e anche in questo caso vorrei manifestare il mio sostegno al gruppo Barbieri / Cataliotti nella speranza di un rinnovamento del partito a Reggio Emilia.
Mi pare corretto riconoscere che Filippi e Pagliani siano persone stimate e radicate sul territorio, lo straordinario numero di preferenze ottenute alle ultime regionali è un dato che non ammette critiche, ma che purtroppo non sono sufficienti per risollevare il partito dal calo di consenso e dall’emorragia di voti continua.
I dati delle ultime elezioni, dato che un partito si “pesa” soprattutto dal numero di consensi ottenuti, destano serie preoccupazioni: alle amministrative del comune di Reggio Emilia del 2009 il PDL, che sperava addirittura di arrivare al ballottaggio, si è dovuto “accontentare” di un misero terzo posto; alle elezioni regionali del 2010 Reggio Emilia è stata l’unica provincia della regione in cui il PDL non ha superato la quota del 20%. Cosa significa tutto ciò? Che i nostri rappresentanti stanno aumentando i consensi personali, ma non aumentano quelli del partito.
Dati allarmanti a cui devono essere contrapposte immediate soluzioni.
Un partito per aumentare i consensi sul territorio ha la necessità assoluta di essere in simbiosi con la gente e con i problemi quotidiani; assolutamente indispensabile attivare contatti con il mondo cattolico, lo statuto del PDL all’articolo 1 cita infatti: “Il Popolo della Libertà è un movimento di donne e uomini che credono nella libertà e vogliono rimanere liberi, e si riconoscono nei valori del Partito dei Popoli Europei: la dignità della persona, le centralità della famiglia, la libertà e la responsabilità, l’uguaglianza, la giustizia, la legalità, la solidarietà e la sussidiarietà”.
Attivare contatti non significa “tirare per la giacchetta” nessuno, significa semplicemente rispettare gli stessi valori del Partito Popolare Europeo e promuovere concrete iniziative sui temi cari al mondo cattolico: ogni eletto ad ogni livello si trova quotidianamente ad affrontare provvedimenti assunti da amministrazioni di schieramento politico opposto che non rispecchiano i valori basilari di vita e famiglia, basti pensare all’assurdità dei testamenti biologici istituiti in molti comuni della provincia (fra questi purtroppo anche Albinea) o alla decisione della giunta regionale di penalizzare le coppie sposate nel pagamento dei ticket sanitari. Sensibilizzare la cittadinanza e spiegare perché questi provvedimenti sono errati deve essere una nostra prerogativa e non deve essere lasciata ad altri partiti.
In poche parole il PDL deve finalmente diventare un grande partito dei moderati, che a Reggio Emilia deve essere in grado di allargare i propri consensi attraverso una forte iniziativa politica, e non rimanere un partito che fino ad oggi ha risolto le contraddizioni interne lasciando uscire autorevoli esponenti (e ovviamente anche i loro consensi) come se nulla fosse accaduto.
In secondo luogo è urgentissimo attivare un maggiore coordinamento per gli eletti sul territorio, è impensabile che la stessa delibera venga discussa in tutta la provincia o addirittura nella stessa Unione dei Comuni, e i singoli consiglieri non sappiano come affrontare adeguatamente l’argomento arrivando a votare in modo differente a seconda dell’opinione personale del singolo.
Non si tratta di rottamare nessuno perché serve assolutamente il contributo di tutti, si tratta semplicemente di effettuare una scelta e votare sulla base dei buoni propositi di chi ci ha messo la faccia e si è reso disponibile al confronto (il candidato coordinatore Cataliotti) e di chi con la propria esperienza politica (l’Onorevole Barbieri) intende rinnovare questo partito formando un nuovo gruppo dirigente, un nuovo coordinamento provinciale, piuttosto che rinnovare la fiducia a chi ha diretto il partito negli ultimi anni e non ha portato i risultati sperati.
(Davide Ganapini, Capogruppo gruppo consiliare PDL Albinea)