(Adnkronos Salute) – Domenica si celebrano i diritti dell’infanzia. “Ma quello alla salute dei bambini, almeno nei momenti delle urgenze, in Italia non viene sempre rispettato. Solo il 30% degli ospedali ha un pronto soccorso pediatrico. E la modifica dell’articolo 316 del codice civile, approvata in Senato e ora ferma alla Camera, non farà che peggiorare le cose. Sono convinto infatti che a prevalere, in caso di dissidio fra i genitori, deve essere il parere materno”. Lo spiega il pediatra di Milano Italo Farnetani, che punta il dito contro la modifica del comma 4 dell’articolo 316, secondo il quale spettava al padre decidere le cure urgenti per il bambino.

“Giustamente nella modifica ora alla Camera si abroga il potere feudale dei padri, che dovevano decidere da soli in caso di urgenza: ora, in caso di disaccordo, deve decidere il giudice. Questo vuol dire pero’ perdere giorni preziosi e rinviare cure anche importanti per il bambino, in attesa del parere del giudice. Così l’interesse del bambino viene sacrificato sull’altare della parità fra i genitori”. La soluzione, per Farnetani, è diversa: “Nell’incertezza, e lo dico da pediatra ma anche da padre, deve prevalere il parere della madre”.

“Se prima il comma 4 era un retaggio della cultura patriarcale, ora si burocratizza tutto ed è ancora peggio, perché in caso di urgenza il giudice ha tre giorni di tempo per decidere, come recita il testo approvato in Senato. Ma, come dimostrano anche le ultime ricerche prenatali, il legame tra madre e bambino è fortissimo. Ecco perché propongo che, in caso di dissidi fra i genitori, debba prevalere il parere materno. Questo – conclude – consentirebbe di non perdere tempo prezioso tra richieste e carte bollate, e di rispettare appieno il diritto alla salute del bambino”. Con buona pace dei papà.