Anche a Maria Cristina Vandelli, Coordinatore sassolese di Alleanza Per l’Italia, abbiamo chiesto un parere in merito alla crisi di Governo e alle eventuali  ripercussioni sugli assetti locali sassolesi: “Da molto tempo che mi chiedevo come si potesse continuare così. Finalmente vedo uno spiraglio, guardo con ottimismo al governo tecnico, andare al voto sarebbe stato un disastro per l’Italia. Credo però che sia sciocco pensare che le dimissioni del governo di centro-destra possano avere ripercussioni nelle varie realtà locali”.

Quindi per lei Caselli è tranquillo?

“Non vedo perchè l’amministrazione Caselli non dovrebbe terminare il suo mandato, non ci sono segnali preoccupanti nella maggioranza, piuttosto fossi nel Sindaco farei una verifica di metà mandato, sarebbe un segno di onestà e maturità verso i cittadini”.

Quindi nemmeno l’uscita di Gandini e della Gottardi devono preoccupare Caselli?

“Dobbiamo smetterla di vedere come un gesto negativo la maturazione di una scelta da parte delle singole persone di abbandonare una formazione politica. L’attivismo dei due poi dimostra che semmai il malessere è nei confronti di un partito non della politica. La vera sfida di Caselli però è un’altra, non quella del finire o no il mandato”.

Quale?

“La situazione di Sassuolo, alla luce dei numeri, è preoccupante. Mi chiedo cosa sarà in grado di mettere in campo l’amministrazione per rilanciare Sassuolo. Servono obiettivi che vadano al di la della soluzione tampone per le emergenze. E’ il momento del coraggio e delle scelte forti. Proprio la volontà di affidare a Monti la composizione del nuovo governo dimostra come la “contrapposizione” tra i due poli blocchi di fatto ogni buona idea. E’ stato necessario affidarsi a professionisti stimati e moderati per provare a rimettere in moto l’Italia”.

Non ci sono speranze?

“La città di Sassuolo ha molte potenzialità ancora inespresse e molte carte da giocarsi per un rilancio nell’immediato. C’è bisogno di una politica che sappia giocare il suo ruolo fino in fondo ed essere inclusiva e non esclusiva.

Penso che il bipolarismo, per come si è posto negli ultimi anni, sia ai titoli di coda, non a caso sono tante le persone scontente alla ricerca di altre proposte; in campo c’è anche una terza via nuova ed autorevole”.