Tredicesima edizione del Festival della canzone dialettale modenese, giovedì 24 novembre alle ore 21 presso il Forum “G. Monzani”, in via Aristotele 33 a Modena. Il festival vuole recuperare la tradizione del dialetto che si coniuga col canto: i motivi sono scritti nelle varie inflessioni del linguaggio “geminiano” e le musiche sono le più diverse, dal valzer al rock.

L’iniziativa è organizzata dalla polivalente ‘87 & Gino Pini, dal Comune di Modena e dalla Circoscrizione 3 Buon Pastore S. Agnese e S. Damaso. Sponsor del festival sono Conad, il Consorzio del Parmigiano Reggiano, Lasa Metalli, Civ & Civ, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, il Resto del Carlino e la Gazzetta di Modena.

La serata sarà condotta dall’ideatore del festival, il comico e cabarettista Graziano Grazioli.

La manifestazione è diventata un appuntamento fisso per la città di Modena e sempre numerosa è risultata l’affluenza di pubblico alle varie edizioni del festival che si sono succedute nel corso degli anni.

Quest’anno saranno 14 i motivi presentati, interpretati da solisti e gruppi, tra i volti più noti della scena dialettale. Parteciperanno Marika Benatti, Gaudio Catellani, Tommy Togni, Roberto Severi, Giorgio Bertolani, Henry King, Roberto Zanni (e i Drum acoustic trio), Davide Turci, Gappa Gaspare Palmieri (e i Viulan), Marino Brusiani, Gianni Molinari, Fabrizio Dal Borgo, la Corale La Ghirlandeina diretta da Massimo Malavasi e la corale Voci Bianche Il Girasole diretta da Claudia Rondelli.

Gli artisti si esibiranno in pezzi inediti, rigorosamente in dialetto modenese.

Promesso, ma non ancora rivelato, anche quest’anno ci sarà una “special guest”, un cantante famoso, che parteciperà come ospite d’onore alla rassegna. Nelle passate edizioni sono sfilati sul palco numerosi artisti di fama nazionale, quali Nek, Pierangelo Bertoli, Dino Sarti e il complesso acustico “I Bermuda”.

Al termine dell’evento sarà possibile acquistare il volume Fotofestival della canzone dialettale modenese, che raccoglie i testi di tutte le passate edizioni.

“Il dialetto – spiega Graziano Grazioli – ha una storia che anima da sempre le nostre terre geminiane. Il dialetto era la terra di mezzo fra il latino, parlato dagli eruditi e dai colti, e l’italiano, quella che poi sarebbe diventata la nostra lingua. Era l’accomodamento dei semplici alla lingua dei potenti, divenuta nel tempo prima la lingua degli ignoranti, poi un patrimonio storico da riscoprire e preservare”.

Come ha ricordato il maestro Federico Fellini, “Il dialetto è come i nostri sogni, qualcosa di remoto e di rivelatore; il dialetto è la testimonianza più viva della nostra storia, è l’espressione della fantasia”.

L’ingresso costa euro 10,00 e i biglietti si possono acquistare la sera stessa al forum Monzani.

il ricavato della manifestazione sarà destinato quest’anno, nel 25° anniversario del disastro nucleare di Chernobyl, a finanziare il progetto di accoglienza dei Bambini di Chernobyl della polivalente ’87 & Gino Pini.