Ci saranno anche trenta cooperatori modenesi a “Noi welfare, l’Italia che aiuta l’Italia”, il convegno in programma domani – mercoledì 16 novembre – a Roma per celebrare il ventennale della legge 381/91 istitutiva della cooperazione sociale. Organizzato da Federsolidarietà e da FederazioneSanità, gli organismi di Confcooperative che rappresentano rispettivamente le cooperative sociali e sanitarie, l’iniziativa rappresenta l’occasione per una riflessione sugli sviluppi del welfare in Italia. Il sistema Confcooperative vede impegnate 6 mila cooperative (45 a Modena e provincia), con 230 mila persone occupate (2.500 nel Modenese) tra assistenza a persone e famiglie, inserimento lavorativo, cooperative di medici, di distribuzione del farmaco e mutue sanitarie. Sono, invece, quattro milioni i cittadini italiani che usufruiscono dei servizi delle cooperative aderenti a Confcooperative.
«Quello delle cooperative è un ampio e articolato sistema di rete che rappresenta sempre di più il welfare del paese e vede le cooperative sociali e socio-sanitarie protagoniste nel colmare buchi esistenti tra il welfare pubblico e le esigenze del cittadino – afferma Gaetano De Vinco, presidente di Confcooperative Modena e di Domus Assistenza, la maggiore cooperativa modenese nel settore dei servizi alla persona – L’assottigliarsi delle risorse economiche, la composizione demografica del Paese (invecchiamento e calo delle nascite), l’integrazione degli immigrati impongono sfide nuove. Proponiamo un cambio nel rapporto e nella gestione della spesa del welfare in Italia: lo Stato deve guardare alla politica sociale non come a un costo, ma come un investimento per evitare derive di un welfare che rischiano di spezzare il Paese. La drammatica riduzione di risorse – continua De Vinco – è l’effetto dei tagli che si sono avuti negli ultimi tre anni. L’aspetto più duro di questo ultimo provvedimento è che va a colpire servizi essenziali: l’assistenza agli anziani, ai disabili, alle famiglie e ai minori. Questo per un’impostazione sbagliata delle politiche di riduzione delle risorse. Il complessivo della spesa di welfare (sanità e previdenza) assorbe il 26 per cento del nostro Pil, quello del welfare comunale lo 0,4. A dimostrazione che la politica dei tagli lineari non incide in modo strutturale sulla famelica spesa ospedaliera, ma – conclude il presidente di Confcooperative Modena – massacra i servizi fondamentali di welfare».