Esce in questi giorni in tutte le librerie “Il Suono della domenica – Il romanzo della mia vita” di Zucchero Fornaciari.  “Finisco il tour italiano a Reggio Emilia (19, 20 e 21 dicembre, ndr), poi riparto il 21 marzo per il Sudamerica e l’Australia fino ad aprile. Dopo non ci voglio pensare” – afferma Zucchero in un colloquio con ‘La Stampa’ in occasione dell’uscita della sua autobiografia -.

“Questi concerti sono impegnativi – continua – la crisi ci cotringe a suonare anche tre ore di seguito in posti sempre diversi, ogni giorno c’e’ il viaggio e il concerto. Voglio dunque vivere serenamente”.

IL SUONO DELLA DOMENICA – Il Romanzo Della Mia Vita

Più di cinquanta milioni di dischi venduti. Ha creato canzoni cantate dal mondo intero, interpretandole con Miles Davis, i Queen, Eric Clapton, Joe Cocker, Sting, Jeff Beck, Luciano Pavarotti, B.B. King, Dolores O’Riordan, Macy Gray.

Figlio di un “voltaformaggio” e di una casalinga, il piccolo Adelmo Fornaciari cresce a Roncocesi, tra i campi, vicino a Reggio Emilia. Un mondo piccolo tra la cooperativa comunista e la parrocchia di don Tajadela, il prete bello grosso, popolato di personaggi memorabili come la nonna Diamante, il nonno Cannella, lo zio Guerra, maoista che mangiava solo riso, la Vittorina che si piega per gonfiare la ruota della bicicletta e gli mostra le mutande, rivelandogli cosa c’è sotto e spalancandogli la porta dell’erotismo e delle fantasie sessuali. Siamo a metà degli anni Cinquanta, in quel gran pezzo dell’Emilia, terra di comunisti e di motori, di cucina grassa e di cantanti. Delmo aggiusta in officina il suo mosquito che non parte mai, dorme in una camera dove stanno appese sopra il suo letto meravigliose coppe, salami, ciccioli, prosciutti. Si sveglia alla mattina unto e profumato di grasso. E va in chiesa a suonare l’organo. In cambio serve messa. Un mondo antico fatto di fatiche, ma anche di un inesausto desiderio di felicità. Siamo alla vigilia del boom economico e Delmo vola sui seggiolini del calcinculo del luna park alla fiera di San Biagio. C’è il giradischi. Ascolta il beat emiliano dei Nomadi e dell’Equipe 84, ma anche Let It Be dei Beatles e A Whiter Shade Of Pale dei Procol Harum. Cambia il set. Dall’Emilia Adelmo si sposta nella Forte dei Marmi delle estati ricche e degli inverni poveri, delle balere e dei dancing. Poi nella Carrara anarchica. Non smetterà più di inseguire le sue radici, cantando e suonando in tutto il mondo.

Zucchero racconta la sua vita in un romanzo sorprendente che al ritmo arcaico della campagna alterna quello martellante del blues. Un’epopea di terra, di carne, di sesso. Non senza dolorosi lati oscuri. Una vita autentica e sfrenata accompagnata da un sound dionisiaco, a volte diabolico, che si distende nel suono dolce della domenica.

(zucchero.it)