(Adnkronos/Ign) – Non ce l’hanno fatta Olivier Sourzac e Charlotte De Metz, i due alpinisti bloccati da mercoledì scorso sulle Grandes Jorasses, nel massiccio del Monte Bianco. Ad individuare i corpi ormai senza vita della guida alpina e della sua cliente sono stati gli uomini della Peloton d’haute montagne della gendarmerie di Chamonix che hanno avvistato il giaccone rosso di uno dei due affiorare dalla neve ed hanno avvertito i colleghi del Soccorso alpino valdostano. La notizia del decesso è stata comunicata direttamente dal medico rianimatore dell’ospedale di Aosta, Andrea Ortu, dopo aver ispezionato le salme dei due alpinisti sul luogo del ritrovamento, a 4.050 metri, nella zona compresa tra le rocce lungo la via di discesa della Walker e il ghiacciaio sospeso della Whymper. Il soccorso alpino valdostano si sta occupando del recupero con un elicottero decollato poco dopo le 11.30 dall’eliporto di Courmayeur. I loro corpi verranno portati ad Entreves dove avrà luogo la conferma ufficiale.
Olivier Sourzac, 47 anni, e Charlotte De Metz, 44, sono rimasti bloccati giovedì scorso a circa 4000 metri di quota sulla Grandes Jorasses. Stavano scendendo sulla cresta orientale Des Hirondelles per salire sulla parete Walker quando sono stati investiti da una bufera di neve che li ha costretti a ripararsi in una buca. Per diversi giorni i soccorritori hanno cercato di raggiungere la quota che era stata comunicata dalla guida nel corso della sua ultima telefonata. Ma il maltempo aveva ostacolato le operazioni. Questa mattina il tempo è migliorato consentendo agli elicotteri di alzarsi in volo e effettuare ricognizioni. Verso le 11,45 la notizia del loro avvistamento da parte dei soccorritori francesi che hanno visto una macchia rossa e l’hanno segnalata agli italiani. Da subito i corpi sono apparsi immobili. I due sono stati trovati coperti di neve, ancora legati l’uno accanto all’altra, bene assicurati alla parete, sotto una cornice di roccia, sul ripido, vicino al Seracco della Punta Walker, nei pressi della via normale di discesa. Qui probabilmente avevano allestito un riparo di fortuna dopo aver disperatamente cercato la salvezza imboccando l’itinerario di rientro sul versante italiano. Ma il vento e il freddo della montagna hanno avuto il sopravvento e i due sono morti per ipotermia e sfinimento.