Migliora la qualità dell’aria. Questo è quanto è emerso nei giorni scorsi da un incontro fra la Regione, le Province e i Comuni capoluogo, a seguito della valutazione dei dati a partire dal 2006.
Dai dati raccolti dalle centraline di rilevamento della qualità dell’aria, si rileva infatti una progressiva riduzione di alcuni inquinanti, verosimilmente le misure adottate in questi anni hanno contribuito a tale miglioramento. Si riscontra in particolare una riduzione del valore medio annuale e dei superamenti giornalieri per le polveri sottili (PM10). Occorre invece porre maggiore attenzione all’ozono nel periodo estivo, e agli ossidi di azoto nel periodo invernale, inquinanti che ad oggi presentano superamenti normativi. Altri inquinanti, come benzene e monossido di carbonio, rimangono costantemente a valori molto al di sotto dei limiti. I dati, le elaborazioni e gli approfondimenti sono visualizzabili sul sito dell’Arpa www.arpa.emr.it.
All’incontro la Regione ha poi riassunto gli interventi messi in atto nella mobilità e trasporti e nei settori produttivi e dell’energia, e che nell’insieme hanno contribuito a migliorare la qualità dell’aria. Un esempio è il Piano di Azione Ambientale con cui si finanziano interventi per la qualità dell’aria, come le piste ciclabili.
“Ci tengo a sottolineare l’importanza di continuare a lavorare insieme – dice l’assessore provinciale Alfredo Gennari – con i Comuni e gli altri enti, e tutti i cittadini e i segmenti della società civile, affinché i nostri comportamenti e stili di vita siano sempre più rispettosi della qualità dell’aria. Quello dell’aria è un tema a scala nazionale, e come tale occorre un’azione coordinata di livello nazionale e di più regioni, ed in particolare quelle del bacino padano, ma conta anche lo sforzo locale. Ognuno di noi può operare, comunque, nel proprio ambito. Nonostante i miglioramenti rilevati non dobbiamo abbassare la guardia e dobbiamo mantenere il tema della qualità dell’aria al centro delle nostre scelte quotidiane”.
A questo proposito, già dal 1° Ottobre ripartono le misure di limitazione della circolazione stradale dei veicoli a motore, fino a marzo 2012, con l’estensione del divieto di circolazione ai veicoli diesel Euro 2, individuate nell’Accordo di programma regionale sulla qualità dell’aria, sottoscritto già nel 2010 da Regione, Province e Comuni con più di 50.000 abitanti.
I Comuni provvederanno ad emettere le ordinanze. Tutti i Comuni possono aderire, e nel territorio provinciale c’è sempre stato un significativo numero di adesioni.
Novità anche sul fronte della zonizzazione del territorio che è alla base dei programmi di azione per la qualità dell’aria. Sono individuate la zona “Pianura Ovest” per i territori emiliani e la zona “Pianura Est” per i territori romagnoli, la zona “Appennino”, che segue il margine meridionale di tutta la regione, l’agglomerato regionale (Bologna) e le aree di superamento su cui concentrare l’attenzione. Conseguentemente a questo si razionalizza la rete delle centraline di monitoraggio della qualità dell’aria, come previsto dalle recenti norme nazionali (D.Lgs. n. 155/2010) e la Regione procederà ad elaborare un Piano Direttore che conterrà gli indirizzi generali di pianificazione per la tutela della qualità dell’aria.
Per mantenere questa situazione di miglioramento e per massimizzare gli impegni assunti finora, si prevede quindi di continuare con le azioni intraprese, aumentando sia il coordinamento fra Enti sia la cooperazione con i cittadini e i vari settori delle attività umane.
Oltre alle azioni previste dai Piani provinciali della qualità dell’aria e all’Accordo regionale occorre però un Piano Nazionale, come richiesto dalle norme comunitarie. Infatti, l’Italia è sottoposta a procedura di infrazione dell’Unione Europea per i superamenti dei limiti di legge per il PM10 e, in assenza di un Piano Nazionale sulla qualità dell’aria, l’Accordo prevede che i Comuni promuovano iniziative importanti per indurre una mobilità più sostenibile e rispettosa della qualità dell’aria.