La Giunta non ha ancora affrontato l’argomento “tassa di soggiorno”. Se verrà inserita, così come prevista dal d.lgs 23/2011 (sul Federalismo municipale), verrà destinata a finanziare interventi in materia di turismo, compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali, nonché dei relativi servizi pubblici locali. In ogni caso, qualsiasi ipotesi in tal senso per Bologna sarebbe ampiamente e preventivamente condivisa e discussa in accordo con le categorie interessate e coinvolte.

Questa la risposta dell’Assessore alla Mobilità Andrea Colombo (che ha dato lettura della risposta scritta del vice sindaco e assessore al Bilancio Silvia Giannini) ai consiglieri Marco Lisei (Pdl) e Manes Bernardini (Lega Nord) nel corso del Question time di questa mattina.

La domanda del consigliere Marco Lisei (PdL): “Premesso che, contrariamente a quanto dichiarato dalla Giunta in una precedente domanda d’attualità, l’applicazione della tassa di soggiorno appare sempre più nella volontà del Comune di Bologna, pone la seguente domanda d’attualità per conoscere: se la posizione del Sindaco e la Giunta si sia modificata rispetto alla precedente posizione espressa in aula; se il Sindaco e la Giunta hanno abbiano avviato un tavolo di confronto con gli operatori del settore turistico con particolare riguardo agli albergatori; se il Sindaco e la Giunta intendano utilizzare il gettito derivante dalla tassa per scopi ed investimenti finalizzati al rilancio del settore, più specificatamente legati alla realizzazione di nuove infrastrutture e/o alla riqualificazione dell’attuale offerta culturale e turistica; se il Sindaco e la Giunta abbiamo già definito gli ambiti di applicazione dell’esenzione della tassa di soggiorno”.

La domanda del consigliere Manes Bernardini (Lega Nord): “Viste le dichiarazioni rilasciate dal Sindaco Merola in merito ad una eventuale introduzione della tassa di soggiorno, che sta suscitando reazioni diverse da parte del tessuto economico imprenditoriale presente in città, che manifesta timori in merito alla introduzione della tassa di soggiorno, chiede all’Amministrazione se la stessa sia destinata o possa essere destinata e finalizzata a implementare il turismo. In particolare si fa presente che la nostra città è priva di un Centro Congressi e la tassa potrebbe essere motivata con la creazione di una struttura di questo tipo”.

L’assessore Andrea Colombo legge risposta scritta del vice sindaco e assessore al Bilancio Silvia Giannini: “La giunta non ha cambiato posizione in merito a quanto già affermato in aula in luglio, e che oggi ribadisco, ossia che:

a. l’argomento non era e peraltro non è ancora stato affrontato in sede di giunta;

b. le manovre approvate dal governo (in luglio, ma rese ancora più restrittive con il decreto di agosto) impongono tagli pesantissimi che spingono i Comuni a scelte molto gravi per le vite dei cittadini;

c. l’impegno del comune di Bologna, ma così è anche per tutti i comuni e gli enti locali, in modo assolutamente bi-partisan, è prioritariamente quello di contrastare questo tipo di manovra, ritenuta insostenibile e ingiusta (se ne discuterà il 26 settembre in sessione straordinaria del Consiglio comunale). Su questo proprio ieri vi è stata una mobilitazione nazionale. Il comune di Bologna non ha chiuso i servizi come l’anagrafe civile per non creare difficoltà ai cittadini ma il Sindaco e tutta la giunta è stata presente assieme ai presidenti di quartiere in tutte le Urp dei Quartieri per informare i cittadini e avviare un percorso partecipativo di discussione sulla situazione davvero eccezionalmente di emergenza che stiamo affrontando;

d. conseguentemente a queste azioni di contrasto alla manovra di luglio e ancor più quella di agosto, contrasto che costituisce ancora la priorità, come già dissi in luglio, non sono ancora state decise in giunta le possibili misure per affrontare questa situazione di emergenza;

e. è oggettivamente vero, peraltro, che le uniche possibilità in merito a eventuali aumenti di imposte sono limitate all’aumento dell’Irpef ( a Bologna potenziale passaggio dallo 0,7 a 0,8) e/o della imposta di soggiorno

f. in ogni caso strumenti come l’eventuale introduzione dell’imposta di soggiorno non serviranno a “fare cassa” (si tratterebbe di una goccia nel mare di tagli che come abbiamo detto sono di circa 120 milioni in due anni su un bilancio di 500);

g. molti comuni (Roma, Firenze, Venezia…) si sono già mossi introducendo tale imposta;

h. in ogni caso, qualsiasi ipotesi in tal senso per Bologna sarebbe ampiamente e preventivamente condivisa e discussa in accordo con le categorie interessate e coinvolte.

La tassa di soggiorno peraltro ai sensi di quanto prevede il d.lgs 23/2011 (sul federalismo municipale) prevede che “il relativo gettito è destinato a finanziare interventi in materia di turismo, compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali, nonché dei relativi servizi pubblici locali”. Rassicuro quindi i consiglieri che le finalità, in caso di vaglio della opportunità di introdurre un’imposta di soggiorno, sarebbero non solo valutate in modo partecipato e condiviso con gli stakeholders interessati, ma sarebbero finalizzati alle finalità suggerite e auspicate dai consiglieri stessi, precisamente indicate dalla normative e richiamate anche dal Sindaco Virginio Merola. In merito alle finalità specifiche, ogni possibile opzione meriterà di essere valutata in un’ottica di analisi costi benefici e, ribadisco, in un’ottica partecipata con le categorie interessate per il rilancio di Bologna come città capace di attrarre turisti grazie a iniziative commerciali, economiche e culturali e a un miglioramento consistente dell’ambiente”.

I consiglieri Marco Lisei e Manes Bernardini “sospendono il giudizio” in vista dei futuri atti della Giunta.