Per il Festival filosofia, venerdì 16 settembre inaugura ‘Obiettivo natura’, omaggio allo scienziato modenese Giovanni Battista Amici, costruttore di strumenti ottici. Sempre venerdì 16 settembre inaugura, con la performance ‘Intorno all’albero della vita’ l’esposizione di libri d’artista realizzata dalla biblioteca Poletti.
Se ci si può immergere nel mondo dell’infinitamente piccolo o puntare verso l’infinitamente lontano lo si deve anche allo scienziato modenese Giovanni Battista Amici (Modena 1786-Firenze 1863). Tra i maggiori costruttori di strumenti scientifici dell’Ottocento italiano, fu un abilissimo osservatore della natura, tanto nei suoi aspetti macroscopici quanto e soprattutto in quelli microscopici. Al naturalista modenese, costruttore di strumenti ottici e per l’osservazione botanica, il Museo civico d’arte di Modena rende omaggio con la mostra “Obiettivo natura” che inaugura venerdì 16 settembre alle 17 in occasione del Festival filosofia; curata da Alberto Meschiari, presenta strumenti scientifici come il microscopio catadiottrico e acromatico, la camera lucida, memorie, lettere e manoscritti e resterà aperta fino al 13 novembre al terzo piano del Palazzo dei musei in viale Vittorio Veneto 5.
Giovanni Battista Amici diede contributi importanti nel campo dell’ottica microscopica, con il perfezionamento del moderno microscopio catadiottrico e acromatico, ma legò il suo nome anche alla realizzazione di telescopi riflettori e rifrattori, cannocchiali, prismi e camere lucide. Il prisma a visione diretta, tuttora utilizzato in spettroscopia, porta il suo nome. Botanico egli stesso, grazie ai suoi strumenti Amici condusse osservazioni astronomiche e naturalistiche di grande rilievo, come quando, nel 1846, descrisse in alcuni tipi di orchidee l’intero processo di fecondazione delle fanerogame. I suoi perfezionamenti del moderno microscopio furono all’avanguardia per oltre cinquant’anni e alcune sue innovazioni, come la lente emisferica frontale e l’obbiettivo a immersione, furono seguite da tutti gli altri costruttori.
Socio di oltre quaranta Accademie nel mondo, tra i sei promotori delle storiche Riunioni degli scienziati italiani, Amici costituì per mezzo secolo un punto di riferimento per gli uomini eccellenti che scendevano in Italia: il suo laboratorio era meta di illustri visitatori, che egli ritraeva con la sua camera lucida. A Modena, Amici risedette e lavorò in via dei Servi fino al dicembre 1831, quando, accettato l’invito del granduca Leopoldo II, si trasferì a Firenze per assumere la direzione della Specola dell’Imperial regio museo di Fisica e storia naturale. Con i microscopi di Amici lavorarono nell’Ottocento decine di studiosi da Parigi a Berlino, da Lipsia a Praga, da Utrecht a Copenhagen, indagando la biologia e la fisiologia vegetali e animali, la mineralogia e la cristallografia.
Le opere in mostra provengono dalle Università di Bologna e di Firenze, dalla biblioteca Estense universitaria, dal Seminario metropolitano, dal Museo di storia naturale e dall’Università di Modena, Gli orari di visita in occasione del Festival filosofia sono: venerdì 16 settembre dalle 9 alle 23, sabato 17 dalle 9 alle 2 di notte, domenica 18 dalle 9 alle 20. Dal 20 settembre al 13 novembre la mostra è aperta da martedì a venerdì dalle 9 alle 12, sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.
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La natura vista dai libri d’artista e in particolare dalla rivista “Bau: contenitore di cultura contemporanea”. È la proposta della biblioteca d’arte Poletti in occasione del Festival filosofia sulla natura. La mostra “Ecoimmagini e bioscritture”, a cura dell’associazione culturale Bau, inaugura venerdì 16 settembre alle 18 nella sede della biblioteca al Palazzo dei musei (viale Vittorio Veneto 5). Il taglio del nastro sarà accompagnato dalla performance “Intorno all’albero della vita”.
Il progetto espositivo propone un’antologia degli otto numeri di “Bau”, prodotta con cadenza annuale dall’omonima associazione culturale di Viareggio, in forma di cofanetto, in tiratura limitata, con opere originali di autori storici e di giovani emergenti appartenenti alle aree della verbovisualità, del libro d’artista, delle nuove scritture e in genere delle arti visive e della sperimentazione multimediale. Attento alle problematiche del mondo contemporaneo, “Bau” ha sempre ospitato riflessioni sul concetto di natura: la mostra offre una selezione di opere che riflette in particolare sulle biotecnologie e la biogenetica.
Bau è un’associazione culturale fondata a Viareggio nel 2004, senza fine di lucro. Si propone come centro di incontro e aggregazione, promuove la sperimentazione e la ricerca di nuovi linguaggi ed elabora tesi sui rapporti tra arte, scienza, politica, ambiente e uomo.
In mostra ci sono opere di Silvia Ancillotti, Fernando Andolcetti, Vittore Baroni/E.O.N., Antonino Bove, Luca Brocchini, Gian Luca Cupisti, Adolfina De Stefani, Graziano Dovichi, Delio Gennai, Gumdesign (Gabriele Pardi, Laura Fiaschi), Bruno Larini, Alessio Larocchi, Arturo Lini, Marco Maffei, Massimo Mori, Mirco Mugnaini, Massimo Salvoni, Punto Esponenziale, Tommaso Vassalle. Nei numeri di “Bau” compaiono autori come Nanni Balestrini, Anna Banana, Mirella Bentivoglio, Julien Blaine, Ugo Carrega, Luciano Caruso, Guglielmo A. Cavellini, Elisabetta Gut, Geoffrey Hendricks, Lucia Marcucci, Gianni Martini, Stelio M. Martini, Eugenio Miccini, Martino Oberto, Luciano Ori, Lamberto Pignotti, Sarenco, Arturo Schwarz, Adriano Spatola, Emilio Villa, William Xerra.
Gli orari di visita in occasione del Festival filosofia sono: venerdì 16 e sabato 17 settembre dalle 9 alle 23, domenica 18 dalle 9 alle 20. Dal 20 settembre al 12 novembre la mostra è aperta lunedì dalle 14.30 alle 19, da martedì a venerdì dalle 8.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 19. Apertura straordinaria sabato 24 (dalle 16 alle 19) e domenica 25 settembre (dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19) in occasione delle Giornate del patrimonio europeo. L’ingresso è gratuito.