“Nonostante l’azione condotta nei mesi scorsi dall’Amministrazione comunale di Sassuolo, AMO e dalla Provincia di Modena, che ha portato a ridurre da 7 a 5 i tagli delle corse imposte da Fer sulla linea ferroviaria Modena-Sassuolo e all’introduzione di corse bus sostitutive, e il contributo del Comune per mantenere aperta la biglietteria, la situazione in cui versa il servizio è ancora critica e preoccupante. Fermate ignorate, coincidenze saltate, ritardi, treni obsoleti, disservizi in biglietteria, rappresentano una costante quasi quotidiana segnalata dai passeggeri. Questo genera una spirale negativa.
E’ evidente che il calo degli utenti, stanchi di subire malfunzionamenti, si traduce in maggiori costi di gestione per chilometro, andando ad alimentare quelle condizioni spesso utilizzate dagli enti gestori per dire che il servizio è insostenibile e per giustificare la decisione di imporre ulteriori tagli, se non la soppressione, del servizio stesso”.
Lo ha affermato l’Assessore comunale con delega alla mobilità del Comune di Sassuolo, Claudia Severi.
“C’è un curiosa divergenza tra la politica sulla mobilità di lungo periodo che scaturisce dalle linee programmatiche dettate dal “Piano Generale di Sviluppo” della Provincia di Modena per il quinquennio 2009 – 2014, e dal programma di investimenti per 227 milioni previsti dalla Conferenza stato regioni sulla ferrovia Modena – Sassuolo – Reggio Emilia, e le politiche di breve periodo messe in campo in questi mesi. Non c’e sintesi di coerenza tra le due. Chiediamo a Fer di dirci, al di la dei numeri, quali sono le reali intenzioni per il futuro e che cosa intenda fare di queste rotaie che se da un lato possono essere uno straordinario corridoio di collegamento veloce con Modena se il servizio viene efficientato, dall’altro si riducono ad una lacerazione inutile e intollerabile per la città, se il servizio viene strozzato. Pur consapevoli sia della crisi economica sia dei maggior costi di esercizio del trasporto su ferro rispetto alla gomma, crediamo che il binario che collega Modena Sassuolo abbia grandi potenzialità e possa rappresentare, anziché un peso finanziario, come oggi sembra essere percepito e considerato dagli organismi regionali, una opportunità di sviluppo e di crescita per tutto il territorio nell’ottica di trasformarla in una vera e propria metropolitana leggera. Fer chiarisca se, come noi, crede nel futuro del collegamento ferrovia, o se non ci crede, e già ritiene che anche questa linea debba essere sostituita dai mezzi su gomma. Ritengo più che mai opportuno ed urgente la convocazione di un tavolo tecnico istituzionale per chiarire una volta per tutte se la politica regionale dei trasporti intenda sviluppare o smantellare un linea ferroviaria che così come è oggi, non è neppure degna di essere chiamata tale”